- tab vuota
- Recension*
- Gigio ha paura del buio.
- Litania infermabile
- Acqua
- Dietro lo Specchio
- "La Delizia dell'Umanità".
- Alpharius.
- Il culto di colui che rinnova.
- Ferrum Dominatus.
- Haikou
- BIG LOBSTER
- Tenaglia
Questa è la Guida alle Recensioni che adoperiamo qua su -IT, o che meglio delimita quali siano viste come recensioni e quali no. Quando uno staffer è ancora indeciso dare il via libera o meno ad una bozza, solitamente guarda solo se le recensioni hanno le approvazioni, e non i commenti in generale. Questa guida può essere vista come un estensione della Politica Sul Criticismo, ma cercherò di evitare ripetizioni.
Nel frattempo, iniziamo ripetendo due regole fondamentali: Critica il lavoro, non attaccare lo scrittore. e Non fare lo stronzo.
Queste due regole dovrebbero aiutarti a capire che bisogna essere il più neutri possibili durante una recensione. Anche se alle volte non si riesce a rimanere neutrali, devi comprendere che la qualità del lavoro qua su -IT viene prima di tutto, e i messaggi dove si va a dire semplicemente "Mi piace il lavoro" spesso non aiutano minimamente la ricerca della Perfezione e, di conseguenza, alla qualità finale del lavoro, che sia un articolo o un racconto; dobbiamo ricordarci che molti articoli qui si basano sulla frase "un articolo SCP è una storia travestita da un articolo scientifico", una storia fatta bene deve essere curata e perfezionata nel corso del tempo, fino ad arrivare alla sua pubblicazione.
Ora che avete compreso le due regole fondamentali, non dovete fraintenderle. Potete far notare allo scrittore certi pattern e ripetizioni tra i suoi vari articoli. Ci sono alcuni scrittori che si cimentano sempre nella stessa tipologia di anomalie, che utilizza sempre gli stessi escamotage narrativi o quello che mi piace chiamare "trama basilare". Sebbene i lavori ripetitivi non siano necessariamente fatti male, possono diventare noiosi. Far notare questo allo scrittore, può aiutarlo a deviare dalla sua "comfort zone" mentre scrive, iniziando a spingerlo verso campi nuovi dove può migliorare; ma bisogna evitare di farlo con cattiveria o malizia, cercando di non indorare però la pillola.
Per quanto riguardano le approvazioni "per amicizia" o "per mancanza di voglia di rileggere/ozio", non fatelo, se vi scopro vi maciullo in trenta modi diversi. Se non avete voglia di leggere tutto bene, o se volete semplicemente promuovere l'articolo di una persona che vi sta a cuore (che sia un amico, un vostro amante o parte della vostra prole), semplicemente trovate altre cose da fare, c'è tanto da fare qua sul Sito: scrivere, tradurre, creare progetti secondari, disegnare… C'è sempre qualcosa per tutti, ma potete comodamente rimanere nel campo delle recensioni e pian pianino migliorare cercando di aiutare gli altri a scrivere.
Detto questo, finita questa lunga premessa, possiamo iniziare con la guida vera e propria:
Parte 1:
Come posso iniziare a recensire:
Per iniziare a recensire, bisogna innanzitutto entrare nel forum e trovare la bozza che vi ispira di più, se siete nuovi in questo campo vi consiglio vivamente di iniziare da bozze corte o medie, evitate inizialmente quelle lunghe, giusto per prenderci la mano e dato che alcune parti potrebbero risultare un po' complicate. Le bozze corte sono piuttosto semplici da recensire, e non richiedono nemmeno troppo tempo. Una recensione del genere può anche durare 30-40 minuti; si può fare in quella mezz'ora dove vi chiedete "Uhm, cosa posso fare in questa giornata dove sono assolutamente annoiato?" e dove avete un impegno tra un'oretta o simili.
Tuttavia, bisogna anche riconoscere che un buon recensore deve avere delle buone capacità, andando a citare il mio libro di cucina: Il Cuore (Che va a rappresentare le tue buone intenzioni e l'approccio che vai ad utilizzare), la Mano (La capacità di utilizzare qualche codice in più per rendere la tua recensione più appetibile all'occhio; la capacità di saper scrivere bene una frase per trasmettere meglio l'idea) e la Testa (La conoscenza dell'universo narrativo, il saper rimettere insieme i pezzi di un puzzle e il saper ritrovare gli errori in un testo, che siano essi di grammatica o di logica).
Adesso ti dirai: "Ma Aisen, sappiamo tutti che fai assolutamente schifo in tutti e tre i campi!" E io risponderò: "Lo so, ed è solo perché cerco di bilanciare tutto, quindi smettila di prendermi per un ipocrita."
Qui su -IT, noi diamo una grande importanza alla qualità, e pertanto penso che il nostro punto preferito sia "La Testa" dove andiamo ad analizzare bene l'articolo, anche se io consiglierei personalmente di bilanciare tutto. La prossima domanda che probabilmente porrete è: "Come posso migliorare in tutti e tre i campi?".
Beh, rivediamo tutto nello specifico nella parte 2.
Parte 2:
I tre Punti:
Quindi, iniziamo a parlare di come migliorarsi nei punti specifici, iniziando dal Cuore.
- Il Cuore: Per migliorare in questo campo devi sempre ricordarti che dietro lo schermo, a scrivere la bozza che stai recensendo, c'è sempre e comunque una persona umana. Tu non sai cosa ha passato, tu non sai cosa accade nella sua vita privata e per via della lontananza spesso non puoi nemmeno proteggerla. La parola chiave qui è l'"empatia", tratta quella persona come tratteresti te stesso. Non essere ingiusto o aggressivo quando non lo saresti con te stesso o le persone a te care, cerca di avere tatto e dare i consigli più giusti possibili dal tuo punto di vista. Cosa ti interessa di più? La qualità del Sito, oppure la persona che ha scritto la bozza? Cosa ha più significato? Non fartene una scelta molto pesante, è qualcosa di personale e che non possiamo certo cambiare, non è né giusto né sbagliato prendere né l'una né l'altra decisione. Ricordatelo. Inoltre, dovreste fare una distinzione tra l'autore alle prime armi e quello esperto; solitamente un autore alle prime armi fa diversi errori ed incongruenze nella lore; ed inizialmente l'articolo può presentare diverse incoerenze interne e la storia non sembra una di quelle più brillanti; l'opera di un autore esperto si avvicina di più alla qualità d'un articolo che è ormai già stato pubblicato. L'approccio verso le due tipologie di autori cambia; infatti con il novellino vai principalmente ad evidenziare i problemi interni dell'articolo, la storia, errori pseudo-scientifici e di logica e via dicendo, lasciando inizialmente la parte grammaticale per abituare l'autore al nostro universo; utilizzando tatto e cercando di non spaventarlo troppo. Con l'autore più esperto si può iniziare subito con la recensione grammaticale, ma non dovete disdegnare tutte le altre componenti della recensione che servono ad affinare l'articolo; non si fanno favoreggiamenti.
- La Mano: Dopo un po' che inizi a scrivere, alcune cose diventano naturali, che sia utilizzare il tono clinico, scrivere qualche stringa di codice relativamente semplice o individuare un errore nel codice perché qualcuno ha dimenticato di chiudere un div, o una parentesi quadra. Qui, innanzitutto, per migliorare bisogna scrivere. Imparare a impostare le frasi è una cosa fondamentale per fare in modo che tu riesca a far trasparire il giusto messaggio da una scritta, quando non c'è voce od espressione ad aiutarti. Poi, per migliorare bisogna rubare. Non fraintendete, il codice noi non lo creiamo magicamente, molti di noi lo rubacchiamo dalle sandbox, da quelli che creano, coloro che hanno veramente studiato per crearlo e da alcune pagine di altre branche. Spesso per rendere qualcosa più caruccio sei costretto a trafugare un codice fino alla dogana della Branca, e molto spesso questi codici passano. Quindi non esitare a cercare in giro un modo per rendere la tua recensione o bozza più bella andando a sottrarre agli altri qualche piccolo codice.
- La Testa: Questo è un punto cruciale, non tanto forse come abilità che potreste utilizzare nella vostra vita più avanti, ma per noi come una comunità di scrittori. Per saper scrivere, bisogna innanzitutto saper leggere. Spesso, il processo dello "Scrivere" non è altro che andare a scopiazzare qualcosa per riscriverlo. Sebbene questo possa sembrare quasi un insulto, dovete capire che molte cose qui sono semplicemente adattamenti di leggende, storielle o cose che abbiamo immaginato, o per meglio dire l'influsso di certe influenze che andranno poi a gettare le fondamenta per i nostri lavori. Tutto ci influenza, che siano cose che guardiamo o leggiamo. Comunque, andando al sodo, per migliorare con "La Testa" dovete leggere, molto. Dovete leggere molto in generale, non solo gli articoli italiani, quelli servono principalmente per comprendere meglio l'universo narrativo e ciò vi porterà a migliorare nell'arte di recensire. Tutta l'altra letteratura, oltre ad essere parte del vostro bagaglio di cultura personale, vi servirà per affinare la mente, riconoscere citazioni, frasi che suonano male, possibili tentativi di plagio e molto altro ancora.
Parte 3:
Cosa fare dopo aver imparato a recensire e ultime considerazioni:
Dopo aver iniziato con le prime recensioni, inizierai a voler abbandonare il campo delle bozze corte per passare a quelle più lunghe, solitamente. Arrivato a questo punto, nella lettura potresti spesso stancarti e potresti voler prenderti delle pause, cose totalmente accettabili, anche se rischi di distrarti e non ricordarti più dov'eri mentre leggevi ed esaminavi il testo.
Dopo aver effettuato questa fase di transizione, solitamente si cerca qualcosa di più complicato, inizierai anche a fare qualche piccola ricerca veloce su google o altri motori di ricerca per capire quanto è effettivamente giusta la cosa scritta; ma terrai sempre conto dei tre precetti base che ti guideranno ed aiuteranno nel recensire.
Avrei forse dovuto dirlo prima, ma nelle recensioni voi potete metterci un po' di tutto oltre le semplici correzioni, che siano esse battute, osservazioni personali, pareri o delle piccole sorpresine. Aiuta anche a far comprendere al lettore un po' di più su di voi, e pertanto può aiutare entrambi.
Il mio format delle recensioni è quello più basico che si possa effettuare. Per comprenderci non utilizzo quasi mai codici speciali, solo dei collassabili e poco altro; molto spesso sono solo osservazioni e correzioni, fuori dal collasabile a volte metto un testo dove spiego perché l'articolo mi ha convinto o meno. Non è l'unico format esitente, se ne possono comodamente creare di nuovi, cercando di rispecchiare meglio noi stessi (anche se a dire il vero, è obbligatorio mettere tutta la lista di correzioni dentro un collasabile per non intasare troppo la sezione dei nuovi messaggi; altrimenti lo staff deve modificare le vostre recensioni, e questo non vi piace).
Ora, per giungere al finale: Non temete di tornare più volte nella stessa bozza per rileggerla, è nel vostro interesse assicurarvi che ci siano meno errori possibili negli articoli che verranno pubblicati e in quello di tutti noi. Non devi nemmeno temere di controbattere a delle modifiche che tu hai suggerito in precedenza, magari ti sei semplicemente accorto che non suona più bene come pensavi; ma non devi prendertela male se lo scrittore decide di tenere quella vecchia correzione che avevi consigliato.
Inoltre, devi considerare che i tuoi suggerimenti non sono sempre "verità assolute da seguire" quando si parla di rivedere il concetto che stai revisionando; l'autore può essere convinto come non esserlo mentre cerca di capire cosa volevi dire con "Un orangotango pelato con 40 braccia che si tiene su una spranga che cede dal soffitto non può essere più considerato un orangotango", o qualcosa del genere.
Gigio ha paura del buio.
Certo, i suoi padroni erano straniti da ciò e anzi forse indispettiti da queste sue fobie: "Come fa un gatto ad avere paura del buio?" si dicevano grattandosi il capo e cercando di trovare una soluzione di qualsiasi sorta.
D'altrocanto, non si potevano mica lamentare. Gigio era un gatto bellissimo, d'un manto nero come la notte che tanto temeva; era anche molto amorevole e infatti spesso si metteva dinanzi al camino o sopra le ginocchia dei suoi padroni e spesso li accompagnava a letto, e rimaneva con loro finché non si addormentavano. Anche se detto così può sembrar strano, quando necessario, Gigio si portava sempre dietro di se una lucina da notte a forma di bacchetta magica, e questa lo aiutava a rischiarare un poco la notte e a farlo sentire più al sicuro, e con questa lui accompagnava i suoi padroni a letto.
Era quindi un gatto perfetto nell'aspetto e nell'animo e qualunque gattara o bimbo affettuoso avrebbe desiderato avere un animaletto del genere, tranne per quando manifestava questa sua paura; per l'appunto quando lasciato da solo, al buio, lui miagolava il più forte che poteva e faceva un baccano sbattendo le sue zampette contro porte o finestre, tanto da svegliare alle volte pure i vicini, i topi che dormono e le cicale appena assopite. E quando questo accadeva, uno dei sue due amati padroni gli apriva la porta e lo prendeva in braccio, cullandolo tra le braccia e riportandolo in una stanza illuminata, posandolo sopra un cuscino, accanto alla sua bacchetta di luce. E, sebbene il gatto non ne fosse al corrente, le bollette elettriche per questi suoi capricci erano piuttosto salate, ed una lieve preoccupazione per i due vecchiarelli che si occupavano di lui.
Sebbene non i nomi non siano fondamentali alla storia, noi andremo a chiamare i suoi padroni Crista e Giuseppe; i due vecchietti, come già accennato in precedenza, avevano portato più e più volte il gatto in quel luminoso e stranamente pulito luogo in cui il veterinario utilizzava i suoi strumenti per sviscerare, estirpare ed eliminare dai ventri degli animali esseri e malattie che affliggevano quelle piccole e innocenti creature. Gli psicoanalisti animali dicevano che non ci fosse nulla che fosse fuori posto e che tutte le terapie erano state seguite alla perfezione; ma ancora nulla.
Nulla dai veterinari e nulla da quelli che definivano come pallide imitazioni degli psicologi. Quindi, Giuseppe stancato per l'ennesima volta da queste visite, decide di viverci con il gatto fifone.
"Mi non ghe posso crederse. Un'gatt che z'ha paura del buio", diceva mentre guidava verso casa. "Sti gatti non dovrebbero veder meio delle persone al buio?", continuava.
"Anche tu da bambino avevi paura del buio, ce l'avevamo un po' tutti."
"Ma ti par il caso de paragonar'un gatt ad un uomo? Le son creature del tutto diverse!"
"Sarà, sarà…" e così finiva ogni ritorno a casa; dove, appena tornati, Gigio si appollaiava in uno sprazzo di luce, accanto al camino ancora spento, e si addormenta un poco.
Al risveglio, si stira e tasta l'aria con la lingua, e con piccola meraviglia scopre un piccolo cappellino di lana blù che sembra uscito da uno dei disegni che faceva Crista, indossati da personaggi con nomi strani che il gatto non riusciva a capire, come "stregone" o mago". Il gatto decise quindi di farsi mettere su il cappellino, portandolo in bocca verso la padrone e toccandole il polso con la zampetta.
Questo cappello faceva una bella coppia con la sua lucina a forma di bacchetta magica che aveva sempre utilizzato; ormai ben preparato decise di uscire fuori per casa e passeggiare nei campi e i boschetti dietro casa, separati dall'abitazione da un unico argine.
La passeggiata era tranquilla e divertente, giocò tra i cespugli, rincorse i topi e osservò da lontano le anatre che facevano il bagno nel lago, dall'alto gi un albero. Tuttavia il gatto notò troppo tardi che era ormai già il calar della sera e che il buio avrebbe presto reclamato quelle terre. Preso ormai dal panico, il gatto si mise a scattare a destra e a sinistra, ma non riusciva comunque a trovar la strada di terra battuta che lo doveva riportar a casa, e ora, sfinito dalla sfrenata e corta ricerca, non riusciva più a correre, ma solo a camminare lentamente nellasempre più buia e umida foresta.
Le tenebre ormai sempre più dense e visibili nella foresta costringono Gigio a posare la bacchetta per spingere con la zampettina sulla levetta per accenderla e schiarirsi la via; già intorno a lui riusciva a percepire i bisbiglii che non appartenevano a questo mondo e i strani movimenti che nessun animale sarebbe riuscito a compiere tra i cespugli, movimenti troppo erratici e strambi per appartenere a qualsiasi cosa degna di essere chiamata viva. Riusciva già a vedere strane figure danzare lontane e lontane nei sobborghi del bosco, là dove non batte luce.
Pian piano, quindi, Gigio avanza senza emettere rumore nel bosco, cercando di scappare in quel luogo dimenticato da Dio.
Un improvviso verso basso e gutturale suona dietro il micetto, e questo fa un enorme balzo dallo spavento, fino ad atterrare dentro un rovose cespuglio. Gigio, ora ferito dai rovi, si ricontrolla e si lecca i tagli, prima di accorgersi che la sua bacchetta non era da nessuna parte dove potesse essere vista o controllata, e solo la sua luce soffusa era presente. E cerca cerca, la trovò al bordo del cespuglio in cui era caduto; si avvicina per prenderla ma una mano lunghissima, dalle dita deformate e dello stesso colore della notte affonda le sue mostrusee terribili dita per ritrarre lo spaventoso arto che non sembrava aver fine; portandosi via la bacchetta insieme a chi sà cosa. Rimase quindi solo il gatto dentro ad un cespuglio e al buio.
In realtà, Gigio riusciva perfettamente a vedere nel buio, e anzi a volta la bacchetta lo accecava.
Ma la luce lo teneva al sicuro
Ormai senza protezione, Gigio comincia una corsa ancora più forsennata di quella di prima, schivando altre mani non dissimili dalla prima che iniziavano a comparire a destra e a manca; cercando di ignorare le assordanti cantilene cacafonische in lingue troppo aliene e antiche per essere comprese da una qualsiasi mente, perfino una d'un gatto capace di imparare segreti troppo oscuri per un umano da mantenere senza diventar pazzo.
Corre quindi tra marce foglie, alberi ululanti e i canneti che si dimenano per uscire dal terreno, strappando le loro radici dalla terra, facendo sgocciolare strana linfa marcescente, piante che si vanno ad amputare per unirsi alla folle caccia di carne felina. Ma alla fine, lo sventurato perseguitato riesce a scorgere la fronde che vanno a segnare la fine della foresta, e tra i graffi fatti tra i rovi, strani liquidi che lo ricoprivano e strane zampe ch'arrivavano d'ogni dove per afferrarlo, tra suoni indefinibili e gracili miagolii che venivano da lontano, correre fin sopra l'argine dove si ferma e si rigira per osservare nuovamente quello che lo traumatizzò molti anni prima. Quello che nessun occhio umano poteva vedere, poiché la mente eliminava troppo velocemente informazioni così orribili da essere ricordate.
Lingue nere, oscene e sacrilighe iniziarono a comparire nel bosco, fino a salir nel cielo, mostruosità tali che non si possono descrivere se non per approsimazioni troppo lontane per essere corrette; Facce similmente umane in totale agonia volavano sopra quei territori più scuri degli altri e una fiammata maledetta, più alta di altre ch'era accompagnata da osceni canti molto più bastardi e rumorosi segnalano ora un altra vittima innocente.
Il gatto vede di fianco a se la sua bacchettina e prova a riaccenderla inutilmente, poiché ormai rotta, si rattrista un attimo prima di decidersi a tornare a casa, ficnhé non sente una vocedietro di lui che dice "Gigio, eccoti qui. Ti abbiamo cercato ovunque Giuseppe ed io!"
Ora, rasserenato, il micio si fa prendere sgraziatamente da quele rugosee umide mani ossute, realizzando troppo tardi che quella non era la sua padrona, fino a trovarsi davanti il muso di un porco.
Gigio non ha paura del buio.
Gigio ha paura di quello che il buio nasconde.
"Dalla calma, nasce l'imparzialità.
Dall'imparzialità nasce il giudizio.
Dal giudizio nasce il giusto.
Dal giusto nasce il vero."
Il problema avuto con la signora Giannini era ormai stato liquidato da un po', anche se in realtà è stato un miracolo il fatto che Brief fosse riuscito a seguire la conversazione che la donna stava avendo con quell'essere. Purtroppo non era riuscito a veder nessuno uscire dal condominio; anche se teneva ogni uscita sotto un attenta esaminazione grazie a piccoli marchingegni del Vulcano. Le strade poi erano deserte, tranne che per quell'alto vecchio che passeggiava sul marciapiede con una lentezza e una cadenza dei passi tali da renderli paragonabili quelli d'un essere inquietanti. Per tagliar corto, la memoria della vecchiarella è stata cancellata, in modo che non si ricordasse più della conversazione avuta con qualunque cosa fosse entrata in casa sua; adesso apparentemente doveva pure investigare su una fuga d'informazioni che poteva mettere a rischio la Fondazione e, di conseguenza, il suo lavoro.
Ora il Brief poteva passeggiare tranquillamente per la mezz'ora libera che si era concesso, sfruttandola principalmente per indirizzarsi verso il luogo dov'era locata la possibile anomalia su cui doveva investigare, e il motivo per cui era arrivato in quel paesino in primo luogo. Proprio per questa mezz'ora libera, camminava tranquillamente e senza fretta.
Passeggiando così nel bosco, costeggiando il punto dove si stende il dirupo per finire verso il fiume, sente qualcuno sussurrare una lunga frase, come se lo sconosciuto stesse parlando tra sé e sé.
Una sorta di litania, una strofa, un mantra.
Un po' per curiosità ed un po' per sicurezza, il Sesto Brief dell'epoca contemporanea si avvicina a controllare, proibito del senso di sicurezza che gli forniva la tuba che aveva lasciata e nascosta in macchina, pian piano si avvicina scostando rami e ciuffi d'erba e rovi che rendevano difficile la discesa, fino a calarsi sulla ripida sponda e ritrovarsi su una risecca che dava sul fiume.
Il fiume è largo e profondo, e da questo si può solo vedere la cima di qualche albero sommerso che fa capolino dalle acque, probabilmente strappadato più in alto, a monte dall'acqua e lasciato ancorato a marcire in una fossa subacquea.
Poco lontano, seduto su un ceppo d'albero che dava sul bordo fangoso, sta seduto un ragazzotto che per certi versi gli ricorda se stesso. Il volto del giovanotto è rigato di lacrime mentre intonava quella litania.
Il Brief decide di sedersi anche lui sulla sponda del fiume; leggermente distante dal ragazzo, ma comunque abbastanza vicino per sentirlo.
Il ragazzo finisce di recitare un'ultima volta la sua litania, si rannicchia su se stesso, inarcando la schiena e nascondendo la testa tra le braccia.
"Perché sei qui?" chiese il giovane seduto seduto sul ceppo, "Ti hanno mandato i miei genitori? Vuoi deridermi, oppure vuoi solo ascoltare i vaneggiamenti d'un povero ragazzo?"
"Bella domanda, bella domanda" disse il nuovo ospite della sponda del fiume pensando ad alta voce "Penso di essere venuto qui per via di quella strofa che continuavi ad intonare. Di che canzone è?"
"Non è una canzone, l'ho inventata io."
"È così quindi… beh, non è che ascolto della musica nuova così spesso, peccato." Il Brief strappa una foglia da un albero e inizia a giocherellarci un po' facendola prima rigirare tra le mani, per poi iniziare a spezzettarla e prenderne un altra dopo aver dilaniato la prima.
"Senti, da quanto sei qui?"
"Da quanto…? Due ore."
"Ci stai pensando molto a fondo allora. Tuffarsi a quest'ora nell'acqua non dev'essere molto piacevole, specie se l'intenzione è quella di non uscirne più."
"Non è… nulla del genere."
"Ah, vorresti spiegarmi allora?"
"Quello che hai appena detto è l'ultimo passo. L'ultimo e il più potente segno di debolezza. Negare tutto ciò che sei stato, che sei e che sarai. Ma devo ammettere che probabilmente non sono così forte come credo."
"Comprendo."
Il Brief cerca di distendersi sull'erba.
"Ti dispiace parlarne? Magari ti farà sentire meglio."
Però scopre troppo tardi che l'erba in realtà era scomoda e quasi bagnata, e onde rovinare la giacca si rimette a sedere e inizia a strappar nuovamente le foglie dall'albero.
"Quello che accade in famiglia rimane in famiglia."
"Come scusa?"
"È forse l'unico insegnamento che mi ha dato mia madre quand'ero piccolissimo. Non potevo parlare di quello che avevo, di quello che facevo in casa ed ancor di meno di quello che facevano i miei genitori."
"Da quant'è che è così?"
"Circa dalle elementari, forse perfino dall'asilo."
"Ah, l'omertà… brutta bestia, specie se presa ad età così tenera. Brutto affare questa regola della tua famiglia."
"In un certo senso… sì. Mi ha reso praticamente una sorta di drone senz'anima agli occhi dei miei compagni. Mi faceva sembrare una persona senza troppi obiettivi od interessi. Praticamente agli occhi altrui ero solo uno spettro il cui unico scopo era far presenza."
"E se non rispettavi la regola?"
"Mi urlavano contro. Dio mio, le ferite possono guarire, ma quelle urla… quelle minacce… non farebbero bene a nessun bambino." Il fiume continuava a scorrere, trasportando detriti e fango sul suo cammino. "Mi sale ancora l'ansia quando sento qualcuno gridare, qualsiasi persona; non solo i miei genitori mi mettono questa brutta sensazione."
Il ragazzo si mette a fissare un bastone che viene trasportato dalla corrente.
"Poi sono arrivate le medie. Ero grasso all'epoca, e non è che son questo fuscello ora, ma così mi vedevo e così mi vedevano loro. Tutta la classe mi bullizzava, tutti mi deridevano. Quando mi nascondevo nelle stanze degli spogliatoi, laddove dove c'erano le docce, loro cercavano di buttar giù la porta che ci divideva pur di saziar la loro noia con quel nauseante divertimento. Non sono mai stato invitato ad una festa o ad un compleanno in sette anni. Un ragazzo alla medie dovrebbe imparare a relazionarsi con le persone, ad esprimersi… io ho solo imparato a trovare conforto e protezione nella solitudine e nei libri, e anche se temevo il contatto umano provavo comunque a cercarlo, una situazione vergognosa."
"I professori non facevano nulla? Mi sembra strano."
"Qualcuno? Provava a far qualcosina, per quanto poteva… ma non era molto. Il prof di ginnastica ad un certo punto mi aveva permesso di utilizzare uno spogliatoio non utilizzato, anche se non aiutava molto. Ma il resto? Avevano i loro poster del no al bullismo, ma non facevano nulla… assolutamente nulla. Anzi, mi hanno pure mandato da uno psicologo invece di provare a calmare i bulli… come se prendersela con gli indifesi avrebbe mai cambiato qualcosa…"
"Come è andata dallo psicologo?"
"Bene… ma male. Sempre colpa di quella dannatissima regola non riuscivo a dire quello che volevo veramente, non potevo. Gli psicologi continuavano a dire che tutto fosse normale. Mia madre continuava tutto il tempo a guardarmi con sdegno, con odio. Come se io non fossi altro che un pazzo."
"Conosco la sensazione… quel senso di inadeguatezza che ti atterrisce, pensare di fallire le aspettative. Pensar solo che sei uno scarto che non merita nulla… Non deve essere facile."
"Mi ricordo ogni singolo sguardo, ogni insulto e paragone fatto da lei. Non può essere facile sapere che tua madre in fondo ti odia per via del padre da cui sei nato.
"Non ti sorride mai?"
"Solo quanto prendo dei voti eccellenti, oppure quando faccio diversi lavoretti per casa; qualsiasi cosa che vada a ricordare qualsiasi concetto che ricordi sé stessa, penso. Ma anche allora utilizza parole smielate e parla con quella cadenza che un fabbro utilizzerebbe per ammirare i suoi strumenti… parole che sanno di falso, parole che l'Antico Rylanor fiuterebe subito e che sdegnerebbe, stando ai libri. Per il resto non si interessa più di tanto a me; guarda i miei passatempi e i miei sforzi da lontano, con freddezza. Con disgusto… Non è così che dovrebbe sentirsi un figlio."
Il ragazzo si stende per terra, la stessa che il Brief aveva evitato per la sua scomodità, poi emette un sospiro.
"Potrebbe anche essere esagerato per via della mia prospettiva, certo. Non posso assolutamente negarlo. Ma questo è quello che sento. Freddezza e false promesse."
Il Brief finisce di spezzettare una foglia, stacca una drupa da un albero e la rilancia per terra. Poi prende un'altra foglia, leggermente più spessa delle altre.
"Ritornando all'argomento di prima… alla fine, come è finita tutta la storia delle medie?"
"Non è ancora finita, in un certo senso. La mia mente è ancora in quel luogo, a passarsi in rassegna tutti gli insulti e i torti subiti. Alla fine, arrivò la fine del terzo anno. L'era degli esami. Non avevo la più pallida idea di cosa fare, ma volevo lasciarmi indietro quegli idioti ed andarmene di lì. Iniziai a fare una tesi sulla prima guerra mondiale, e iniziai a studiare e a studiare, tanto che pensai addirittura di non aver studiato abbastanza e che di conseguenza dovevo ripartire da capo. Per far ciò iniziai a bere caffé dopo caffé rimanendo notti intere alzato. Caffettiera dopo caffettiera… fino a che non si ruppe il manico."
"Come sei andato avanti senza il caffè?"
"Ho preso una caffettiera più grande. C'è un sacco di roba in garage."
"Touché."
"Alla fine comunque ce l'ho fatta. Male, ma ce l'ho fatta."
"Oh, una buona notizia almeno. Un buon risvolto alla storia."
"Sì, verso la fine le cose iniziano a diventare leggermente migliori, ma al contempo peggiori sotto alcuni aspetti. Mi sono iscritto ad un istituto alberghiero sotto un piccolissimo sollecito degli insegnanti delle medie. Lì le cose sono andate meglio sotto i punti di vista dei voti, della classe e anche degli insegnanti. Mi sono innamorato una volta, ma alla fine questa ragazza si è fidanzata con un compagno di classe; li vedo felici, e questo basta a rendermi contento. Mi sono innamorato una seconda volta, e probabilmente lo sono tutt'ora, ma ogni giorno che passa mi convinco pian piano che probabilmente non le interesso, ma non ho nemmeno il coraggio per andarle a chiedere se è così, in modo che io possa rimuovere questo tarlo il prima possibile."
"Ti sei mai proclamato? Le hai chiesto di uscire? O cose del genere?"
"In un certo senso, penso di sì."
"Come è andata?"
"Era sempre occupata apparentemente. E quindi mi sono chiesto se ero effettivamente una persona interessante agli occhi altrui, o comunque degna di fiducia… o di qualsiasi altro buon talento e roba del genere. E così si torna molto velocemente nel mulinello delle insicurezze."
"Arrivati a questo punto, immagino anche che tu non ne abbia mai parlato con nessuno dei tuoi amici. Se questo fosse il caso, potrei chiederti il perché?"
"Rispondo alla tua domanda… con un altra domanda. Cos'è un amico?"
"Ah, vuoi entrare nei campi filosofici a quanto pare."
"Se vuoi metterla così, possiamo dire di sì."
"Non ti voglio seguire in questo campo, dato che non è esattamente il mio forte e dato che non gioverebbe a nessuno dei due, posso però darti la definizione, se preferisci. Almeno quella che mi ricordo."
"Anche la definizione può andare bene."
"Se non sbaglio, l'amicizia viene definita come un mutuo rispetto tra due o più individui che spesso trascorrono il tempo insieme, sia questo a scopo ricreativo o negli ambiti lavorativi."
"Francamente, suona più come tolleranza."
"Dipende dai punti di vista probabilmente, ma anche dal carattere stesso della persona."
"Una definizione dovrebbe essere imparziale e comprensibile da tutti, non c'è posto per i punti di vista e per il carattere degli individui."
"Come la definiresti allora?"
"È complicato. Da quello che ho avuto modo di osservare fin'ora tutti i rapporti hanno sfumature estremamente diverse tra di loro, non penso che una definizione perfetta si possa applicare in maniera assoluta."
"Permettimi di rifrasare: Come la definiresti tu, come individuo?"
Il ragazzo si ferma un attimo, come incantato ad osservare il fiume. Fa per aprir bocca, ma scuote la testa e si zittisce subito, come avesse realizzato che stava per dire una cosa stupida. Dopo un altra manciata di lunghissimi e indefinibili secondi, diede la sua risposta.
"Aiuto reciproco, in ogni situazione."
"Aiuto reciproco, eh? Non suona come qualcosa di così facile, ma non sembra nemmeno così complicato, dopotutto. Terminiamo qui questa discussione sull'amicizia, e torniamo alla domanda che ti avevo posto prima."
"Perché non ne ho mai parlato con un amico?"
Il Brief annuisce lentamente, continuando a spezzettare le sue foglie.
"Ti ricordi quando avevo accennato alla spirale di insicurezza?"
"Quella nella questione lì dei tuoi fallimenti amorosi, sì. Me la ricordo. L'avevi definito come mulinello, per l'esattezza."
"Sono sinonimi. Comunque, per farla breve temo che nessuno voglia effettivamente essere mio amico."
"Uh, questa sembra un'insicurezza bella grossa."
"In realtà, ormai non ci faccio nemmeno caso. Lo guardo più come un dato di fatto."
"Perché lo dai per scontato?"
"Mah, non mi trattengo mai in città in primo luogo, prendo sempre l'autobus perché l'unica coincidenza che mi porta a casa arriva una volta ad ogni morte di papa. Rifiuto spesso piccoli aiuti e regali, sia per una questione d'orgoglio e perché non voglio approfittarmi delle gentilezze altrui sia perché ho paura che possa compromettere un giudizio imparziale quando necessario."
"Ora che ci penso, ti ho già sentito invocare diverse volte questo valore dell'imparzialità, posso chiederti perché sei fissato così tanto con quel termine?"
"È una cosa che ho capito e su cui mi ci sono fissato sopra di recente. Io voglio conoscere la verità, e per ottenerla, tra mille altri fattori, bisogna innanzitutto essere imparziali e giusti nelle proprie decisioni."
Il Brief rimane fermo per un attimo ad osservare anche lui il fiume, cercando di spremere del significato vero e proprio da quelle parole.
"Solo per la verità? Nient'altro? Non desideri ottenere qualcosa di più… tangibile?
"No, non riuscirei ad ottenerne nulla, e comunque penso che preferirei la verità."
"Ma la verità su cosa?"
"Diciamo solo… in generale."
"Quindi. Mi hai praticamente raccontato la storia della tua vita. Non voglio sembrare troppo indiscreto ora, ma perché piangevi?"
"Piangevo per tutto quello che era successo e che ti ho raccontato, e poi piangevo per molto altro ancora; quello che sta accadendo e quello che deve succedere. Per esempio, in casa i miei genitori non fanno null'altro che urlare. Si gridano addosso a vicenda, si insultano. Urlano a pieni polmoni, tanto che li riusciresti a sentire dall'altro lato del paese, probabilmente. Si lanciano le prime cose che trovano a tiro mentre continuano ad urlare e ad urlare. Hanno perfino rotto il mio set preferito di bicchieri. Dovrebbero essere divorziati, ma continuano a vivere insieme per… bah, forse lo saprà un santo o qualcosa del genere?"
"Non vogliono vivere in case separate?"
"Vorrebbero, ma non hanno i soldi in primo luogo, senza contare la voglia e la capacità di essere responsabili da soli per un'abitazione. Quando urlano io mi rifugio in camera mia e cerco di fare qualcosa che mi distragga, prendo un quaderno dove disegno qualche scarabocchio e mi metto ad abbozzare qualcosina. Il problema è che un giorno io dovrò decidere da che parte stare. Sarò costretto. Nessuno dovrebbe fare una decisione del genere. Nessuno dovrebbe essere costretto."
"Ed immagino che tu voglia essere imparziale anche per questo."
"Esattamente."
"Purtroppo è nella natura dell'uomo scegliere una strada piuttosto che un'altra."
"Ed è questa stessa natura dell'uomo che creerà inevitabilmente disastri."
"Eh, non proprio. C'è tanto nel mondo che richiede l'avere un punto di vista più soggettivo, ma non sono qui per giudicare o per annoiarti. C'è altro che ti tormenta?"
"In realtà, vorrei essere una persona più stoica. Ma poi finisco solo per accumulare tutto dentro di me, fino a che queste non escono da me come farebbe l'aria con un palloncino che si sgonfia lentamente."
In lontananza, dietro alle spalle dei due osservatori del fiume si sentono delle grida feroci ed indistinte. Due persone distinte, all'apparenza.
"Stanno litigando di nuovo. Prevedibile."
"Si può sapere perché diavolo litigano? Penso anche d'averli già sentiti stamattina."
"Che devo dire? La prima causa di litigio nell'uomo è solitamente una: il denaro."
"Davvero? Il vil denaro è la causa di tutta questa sofferenza?"
"Ci potrebbero essere mille altri fattori che non sto a spiegare ora, non me la sento."
"Comprensibile. Prenditi il tuo tempo."
Sarà già passata mezz'ora da quando il Brief aveva iniziato ad ascoltare il ragazo; aveva già procrastinato abbastanza e doveva assolutamente tornare alle sue investigazioni, avrebbe fatto meglio a darsi una mossa.
Ma comunque, non voleva abbandonarlo. Ci si era stranamente affezzionato dopo aver ascoltato la storia della sua vita, anche se era meglio definirlo rispetto più che vero e proprio affetto.
"Hai qualche desiderio?"
"Qualche desiderio?"
"Non so… lavoro che vuoi fare da grande, obiettivi personali, oggetti…?"
"Uhm…"
"Pensaci pure."
"No, direi di no."
"…"
"Seriamente? Nulla?"
"Nulla."
"Ci dev'essere pur qualcosa."
"Uhm… forse c'è qualcosa, sì."
"Dimmi tutto allora, sono qui per ascoltarti"
"È… strano?"
"Nulla diventa troppo strano in questi giorni, fidati."
"C'è un qualcosa di strano ed interessante nel vedere le persone felici, sorridere. Cosa che non riesco a fare solitamente. Finché ci sarà almeno una persona davvero felice, io sarò contento per ciò, malinconico per le mie condizioni, ma comunque contento. C'è quindi un modo per rendere tutti felici?"
"Il mio sogno sarebbe questo; un'umanità unita in quasi tutto, nessuna frammentazione di stati che si combattono tra di loro… L'uomo dovrebbe unirsi per combattere ai veri problemi di questo tempo. Noi stiamo vivendo sui polmoni di un pianeta moribondo. Solo nell'unità si potrà trovare una vera soluzione, una vera salvezza. Bisogna abbattere le pareti della paura del diverso, la paura e il disgusto che alcuni provano per coloro che ritengono strani, perché in fondo siamo tutte persone nate come esseri umani, e moriremo come eroi, persone o semplicemente mostri. Dici che è troppo?"
"Decisamente. Sembra surreale e irrealizzabile per quanto nobile possa essere il pensiero. Ci sarà sempre qualcuno che vuole dominare un altro e avere molti stati in un mondo permette che queste persone realizzino i propri desideri. Non si può creare semplicemente un Impero dell'Uomo solo perché le persone lo vogliono. Alcuni troveranno sempre il modo di distaccarsi e far quel diavolo che vogliono. O almeno, questa è come la vedo io."
"Visione pessimistica, ma la più realistica. Non posso controbattere con il tuo ragionamento."
Improvvisamente, il ragazzo si rialza in piedi con uno slancio che gli fa quasi perdere l'equilibrio. Dopo aver rischiato di cadere con la faccia nel fango riesce a bilanciarsi nuovamente e s'appoggia con la schiena su un alberello poco vicino, come se niente fosse accaduto.
"Secondo te, esiste un'arma per uccidere il passato?"
Un'arma per uccidere il passato.
Una domanda interessante, senza dubbio.
Quale poteva essere la risposta più corretta?
L'alienazione del lavoro?
La morte?
L'eterno inseguimento della conoscenza?
Un'anomalia?
O forse la risposta era qualcosa di più filosofico?
"Direi raccontare, probabilmente."
"Raccontare… è una risposta interessante."
"Cosa ti aspettavi? La Lancia di San Giorgio?"
"No, nulla di tutto ciò."
Il ragazzo cerca di pulirsi i pantaloni passandoci sopra le mani, si dà un occhiata intorno e poi si rivolge nuovamente al suo ascoltatore.
"Tornerò a passeggiare un po', grazie per avermi ascoltato. Addio."
Così il ragazzo comincia a scalare l'argine per tornare nel bosco e continure la sua meditazione. Si sentivano i suoi passi farsi via via più distanti insieme agli scricchiolii delle foglie autunnali.
E il Brief, rimuginando su un'arma per uccidere il passato, si alza lentamente e sparge tutte le foglie spezzettate nelle acque del fiume.
E infine, riprese a camminare.
« Il Visitatore | Litania Infermabile | »
Plin plin, i guess
Elemento: SCP-XXX-IT
Classe dell'Oggetto: Euclid
A causa delle capacità delle istanze di SCP-XXX-IT, che permettono loro di attraversare spazi microscopici per evadere dalle celle di contenimento temporanee, non si è capaci di creare delle misure di Contenimento provvisorie per il loro trasferimento. Per evitare l'afflusso civile nelle zone interessate, una campagna di disinformazione è creata e messa in atto.
Procedure Speciali di Contenimento: Tutti i campioni di SCP-XXX-IT sono al momento in possesso del Sito Asclepio per essere studiati. Quando non sono sotto studio, i vari campioni sono da riporre nel magazzino centrale del Sito Asclepio; preferibilmente nella zona adibita allo stoccaggio dei materiali fragili. Gli esperimenti per osservare le reazioni di SCP-XXX-IT all'acqua potabile sono sotto sospensione fino a nuovo ordine.
Descrizione: SCP-XXX-IT è la designazione data ad una sostanza solida idrosolubile (Tutti gli esempi solidi di SCP-XXX-IT sono stati ricavati per evaporazione dell'acqua contaminata), che a contatto con l'acqua crea un potente allucinogeno.
L'allucinogeno prodotto sembra influire sulla sfera di tutti e cinque i sensi, le allucinazioni prodotte sembrano manifestarsi principalmente come delle figure umanoidi che sembrano composte, almeno secondo le allucinazioni tattili, d'acqua; anche dai riflessi delle allucinazioni visive, si può facilmente pensare che questi esseri siano composti dal suddetto liquido. Tutti gli altri sensi, sembrano comunque essere vittima di qualche allucinazione che coinvolge queste figure, ricordando in qualche modo il mare o l'acqua.
Queste figure allucinate, solitamente, sembrano muoversi senza uno scopo preciso, escludendo pertanto una possibile intelligenza. È degno inoltre notare i movimenti; sebbene le istanze sembrino tutte di forma umana, i loro movimenti appaiono erronei e spesso non sembrano utilizzare i loro arti per muoversi. Solitamente quindi, le istanze tendono a trascinarsi a terra o, più raramente, rimangono fermi sul posto.
Regio
"Se ciò che penso è giusto basterebbe tentare di infondere l'argento con dell'inchiostro, senza però oscurarlo tropo. Ma come…? Non funzionerà mica come le foglie di té che lascio nell'infusore d'acciaio… Delle scalanature forse? No, rovinerebbe l'argento… Lasciarlo a macerare così… No, non ha senso. Un rituale forse? Potrebbe funzionare. Può funzion-!"
Il giovane uomo si ferma notando che Leonardo lo stava osservando già da un po'; forse sussurare tra sé e sé così freneticamente, in un corridoio del gran archivio non era un idea così intelligente. Specie se era seduto così a terra, con le spalle contro il muro, senza contare che i suoi piani andavano probabilmente contro il volere dell'Istituto; ma la sua creazione poteva rivelarsi di fondamentale importanza.
Dopo essersi ricomposto, Francesco rialza lo sguardo cercando di sopportare lo sguardo placido e fisso che gli riservava l'amico, così da prepararsi alla domanda che stava per porgli.
"Francesco, va tutto bene? Hai altri incubi per caso?"
"No, no. Sto bene Leonardo. Non definirli incubi però, non è l'aggettivo corretto."
"Strani sogni, allora?"
"No no, è qualcosa di più… astratto."
"Com'è che li definiresti allora? È difficile comprendere quello che vuoi dire."
"Difficile sì, bisogna ammetterlo. È come se i sogni stessero in realtà cercando di trovare un modo per sgattaiolare nel nostro mondo, sono reali per quanto contraddicente possa sembrare la mia affermazione. Ma non sono nemmeno il tramite; sol'un intralcio. La città poi…"
"Ah, Šašlyk. Di nuovo."
"Si chiama Shaklul, ne sono sicuro… cosa diamine è poi il Šašlyk?"
"Solo una piccola prelibatezza che ero riuscito ad assaggiare in uno dei miei viaggi in russia. Non è molto diffusa però."
"Richezze dello Tzar, insomma."
"Non esattamente, sembra che stia diventando popolare solo recentemente. Comunque, prelibatezze o non prelibatezze, mi sto preoccupando per te. Ti stai riposando recentemente? Il lavoro qui carica troppo, magari ti devi prendere una pausa…"
"U-una pausa!?"
"Una pausa, sì. C'è qualcosa di sbagliato?"
Francesco si alza dal pavimento, tentando di pulirsi dalla polvere che s'era attaccata ai pantaloni, mentre nel frattempo cerca disperatamente una scusa per giustificarsi; non può lasciare il lavoro. Deve assolutamente trovare un modo per mettere in pratica quello che ha visto, sognato e studiato. Non poteva abbandonare il suo piccolo laboratorio, se l'Istituto avrebbe visto quello che stava creando l'avrebbe probabilmente fermato prima di completarlo.
Ma se lui riusciva a finirlo, se lui riusciva a farlo; avrebbe ricevuto onorificenze, onore e richezze, tutto quello che sognava. La Cassa nazionale di previdenza per l'invalidità e la vecchiaia degli operai l'avrebbe potuto mantenere nella vecchiaia, e allora avrebbe potuto passare molto più tempo con sua moglie e con suo figlio.
No, non poteva prendesi una pausa.
"No, non posso prendermi una pausa, il direttore della DRA mi andrà a riprende sicuramente… devo aiutarlo la settimana prossima con qualche suo progetto."
Leonardo si ferma un attimo, ma poi osserva Francesco con fare intrigato.
"Oh, capisco… e con cosa dovresti aiutarlo? Se devo esser franco, la vedo difficile che Adalberto venga a chiamarti per aiutarti in qualche faccenda."
Non ci aveva pensato, Francesco non sapeva cosa rispondere. Ma all'improvviso si è ricordato di un piccolo dettaglio che poteva salvarlo.
"Ok, ti ricordi quando tempo fa il direttore di quel reparto era tutto contento che sua figlia aveva trovato il moroso giusto? Un tipo perfetto, moro, con un lavoro stabile…"
"Mi vuoi dire che ti stai facendo la figlia del direttore?"
"No, nulla del genere. Anzi, probabilmente mi strozzerebbe solo a pensarlo."
"E allora, che accade?"
"Senti, il direttore mi ha invitato per far presenza al matrimonio della figlia sua. Però non andarlo a dire in giro."
"Ooooh, comprendo. Effettivamente comprendo le sue ragioni, sei una bella presenza; non c'è che dire."
"In realtà non so nemmeno di che vestirmi, non ho più un abito per cerimonie del genere, l'avevo venduto poco dopo il mio matrimonio. È per questo che mi preoccupavo tanto prima.
"Hai davvero venduto il tuo abito da sposino? Quelle sono cose che dovresti tenerti per tutta la vita, dovrebbero essere reliquie di famiglia! Senti, posso darti il mio abito, sarà leggermente più largo, ma dovrebbe comunque fare al caso tuo. Basta che me lo riporti quando finisce quel matrimonio."
"Oh, grazie Leonardo, davvero. So che non te l'avevo chiesto ma grazie, mi hai salvato un sacco di tempo."
"Prego, non c'è che dire. Comunque ti dovrò portare da un sarto, non puoi rimanere senza un abito del genere. Voglio dire, di cosa ti vesti alle occasioni importanti?"
"Dai, solitamente riesco a tirar fuori qualcosa, comunque adesso devo andarmene, avevo un appuntamento fissato per… ora, se non erro. Ci vedremo più tardi, e poi vedi se riesci anche a portarmi l'abito; ma ora devo proprio scappare, ci vediamo più tardi."
Senza aspettare che il saluto venga ricambiato, Francesco cammina via a passo spedito cercando di evitare di conversare ulteriormente con il suo compagno. Non doveva lasciargli intuire i suoi piani e il suo bluff ha funzionato perfettamente, ora non c'era bisogno che tornare nella sua stanza e continuare a lavorare.
ISTITVTO
Schmeep.
Elemento: SCP-XXX-IT
Classe dell'Oggetto: Euclid
Procedure Speciali di Contenimento: Attualmente, SCP-XXX-IT non è locato in un Sito di Contenimento della Fondazione, ma nel quartier generale dell'Ordo Iani, l'"Ammenda", sotto il colle Palatino di Roma.
Onde evitare un ulteriore caduta dell'Ordo Iani e la conseguente perdita di SCP-XXX-IT a vantaggio di un Gruppo di Interesse ostile, le relazioni diplomatiche tra l'Ordine e la Fondazione devono continuare a rimanere le più amichevoli e cordiali possibili, offrendo aiuto in caso di necessità.
Descrizione: SCP-XXX-IT è un insieme di marmo, pietra d'istria e altri materiali lavorati e scolpiti in modo tale che raffigurino una figura umanoide sproporzionata, più tozza e larga rispetto alla figura umana. Dalla forma, infatti, SCP-XXX-IT è più ricollegabile ad un costrutto di qualche sorta o ad un colosso, piuttosto che una statua qualsiasi appartenente al periodo romano.
SCP-XXX-IT è alto 4 metri e largo 3,4 metri; circa metà della sua altezza viene rappresentata dal busto, parte centrale di SCP-XXX-IT. Il busto è riccamente decorato da bassorilievi, piccoli mosaici rappresentanti rami d'alloro e altri decori. La "testa" di SCP-XXX-IT non è posta al termine di un collo, ma sembra essere stata scolpita direttamente nella parte superiore del busto; bisogna far inoltre notare come la testa raffiguri un elmo da parata romano piuttosto che un volto umano. Le spalle di SCP-XXX-IT sono coperte da due spallacci, il sinistro portante il simbolo dell'Ordo Iani mentre il destro porta inciso il nome "Titus" su di esso. Ambedue le braccia terminano con una serie di quattro falangi e pollice opponibile integrato, simili per proporzioni e movimenti a quelle umane.
In seguito all'esaminazione dei documenti dati dall'Ordo Iani, si presuppone che all'interno di SCP-XXX-IT si trovi una cavità dove risiede un corpo umano rannicchiato in posizione fetale; all'interno di questa parte cava di SCP-XXX-IT, a detta delle documentazioni, sembrano esserci anche abiti e altra oggettistica personale di vario genere simili a monete, piccole otri e simili. L'origine di questi oggetti, considerando l'anomalia, è risalente all'epoca romana.
SCP-XXX-IT è pienamente senziente e cosciente, e si definisce come "Tito Flavio Cesare Vespasiano Augusto", l'Imperatore romano che visse tra il 30 dicembre del 39 e il 13 settembre del 81 p.e.v. Tito regnò sull'Impero Romano tra il 79 e il 81 p.e.v., e tra le sue opere risulta anche la prima formazione dell'Ordo Iani nel 79 stesso, radunando scienziati e filosofi dell'epoca.
Sin dalla sua creazione nel 81 p.e.v, sembra che SCP-XXX-IT non sia trattato come altre anomalie contenute dall'Ordo Iani, ma che abbia una sorta di ruolo di rilievo all'interno dell'Ordine, superiore perfino in prestigio a quello dell'Imperator Auxilia1.
Sebbene SCP-XXX-IT detenga pieni poteri sul Gruppo d'Interesse, SCP-XXX-IT si limita più ad agire come consigliere od osservatore, meditando diverse ore se non giorni sulle questioni poste per dare una risposta il più completa e imparziale possibile. SCP-XXX-IT tende ad utilizzare i poteri decisionali a sua sua disposizione solo in caso d'emergenza o se ritenuto di fondamentale importanza per gli scopi dell'Ordo Iani.
Sembra che quando l'intervento di SCP-XXX-IT non sia necessario, questo rimane nella sua sala a proseguire i suoi studi, pensare o rimanere in quello che si potrebbe definire uno stato inerte di "spegnimento", sebbene sia comunque in grado di percepire ciò che lo circonda.
Tutt'ora, SCP-XXX-IT mantiene memoria di quanto ha vissuto in passato come Imperatore di Roma.
SCP-XXX-IT è stato originariamente rinvenuto dalla Fondazione nel Quartier generale dell'OI il 12/06/2017; la struttura era stata lasciata nelle mani della Fondazione per circa tre mesi, nei quali i membri dell'Ordine di Giano si sono diretti in Egitto per investigare su una possibile anomalia rinvenuta nel luogo e che interessava particolarmente l'Ordine per motivi storici.
L'Ordine di Giano, impossibilitato a richiamare membri da altre sedi nel minor tempo possibile, ha chiesto alla Fondazione in quanto alleata di lasciare una squadra della SPeV-I per tenere al sicuro la struttura da possibili attacchi esterni, o civili troppo avventurosi.
Il contingente di guardie incaricato alla salvaguardia dell'edificio, ha iniziato ad investigare sulle varie anomalie nascoste all'interno dell'Ammenda e sulla struttura stessa. Nel corso d'un giro di pattuglia, tre guardie hanno notato strani movimenti e rumori provenienti da una zona precedentemente sconosciuta alla SPEV-I ed inaccessibile di conseguenza. Il trio di agenti è quindi andato ad investigare sull'area appena scoperta, il cui unico scopo era nascondere la sala di SCP-XXX-IT; le guardie, dopo essere entrati nella stanza, iniziano ad indagare circa la sua natura e la possibile fonte di rumori anomali. SCP-XXXX-IT, tuttavia, non riconoscendoli come alleati, ha subito chiuso i portoni e chiesto spiegazioni sulla loro intrusione.
Personale coinvolto:
- G. Enrico Scamardi
- G. Antonio Perieco
- G. Ilario CesareAnomalie coinvolte:
- SCP-XXX-IT
[Inizio Log:]
Le tre guardie, separate dal resto del gruppo, si avvicinano per esaminare un particolare portone che avevano trovato dietro una serie di passaggi segreti nel cuore dell'Ammenda.
G. Enrico Scamardi: Uh… guarda guarda. Un grosso arco di pietra d'istria, con tanto di chiave di volta. Strano, quel meccanismo che si è avviato poco fa nascondeva davvero solo questo portone?
G. Antonio Periaco: Il portone è solenne, bisogna dirlo… comunque, mi spiegate di nuovo perché l'Ordine utilizza così tanto questi passaggi? Perché devono nascondere così tanto queste varie ali del loro sito?
G. Enrico Scamardi: Utilizzano i passaggi segreti per confondere intrusi e anomalie che tentano di fuggire; a loro basta isolare un settore disattivando svariati meccanismi per bloccarle in un punto dove è più facile neutralizzarle o ricatturarle. Vedi, le loro strutture sono costruite in modo che possano seguire molto facilmente le loro tattiche di guerra anche in difesa; l'Ordo preferisce utilizzare sotterfugi e tecniche nascoste quando si tratta di scontrarsi. È raro vederli in un campo da battaglia, e solitamente è troppo tardi quando questo accade.
G. Ilario Cesare: Come fai a dirlo? Li hai mai visti all'opera?
G. Enrico Scamardi: Una volta, nel '76. Ma non mi ricordo più bene dell'accaduto… la vecchiaia pian piano sta prendendo la meglio.
G. Ilario Cesare: Scusami, quand'è che vai in pensione?
G. Antonio Periaco: Cesare, dai. Lo sappiamo tutti che Scamardi non andrà mai in pensione.
G. Enrico Scamardi: Bando alle ciance, giovani. Vogliamo entrare e vedere cosa si trova all'interno di questa stanza?
G. Antonio Periaco: Perché? Cosa pensi che ci sia lì dentro?
G. Enrico Scamardi: Mah, potrebbe essere tutta la loro sede burocratica, magari uno di quei saloni filosofici che si vedevano nei quadri antichi. Secondo me non ci hanno messo nulla di anomalo dentro, a meno che non vogliano confondere gli invasori o roba simile. Nessuno farebbe un'entrata del genere solo per tenerci poi dietro una stanza con un grifone.
G. Ilario Cesare: Che schifo la sala del grifone… tutte quelle feci che produceva… bleah. Giuro che riesco ancora a sentire quel tanfo.
La guardia Antonio Periaco inizia a spingere il portone, spalancando la porta per il resto delle guardie.
G. Antonio Periaco: Bene, e ora, andiamo a scoprire cosa nascondono qui dentro i romani, che ne dite?
G. Ilario Cesare: Basta che non troviamo altri animali mitologici qui dentro.
Il piccolo gruppetto entra in una sala dodecagonale riccamente decorata con mosaici, affreschi e varie colonne.
G. Enrico Scamardi: Forse alla fine non è il loro gran tribunale o altre cavolate del genere.
G. Antonio Periaco: Affreschi di buona fattura, sono fatti bene… troppo bene. Anche i mosaici del pavimento sono interessanti… ci avranno messo la pazienza del signore per costruire tutto ciò, e ancor di più per arricchirla e preservarla. Questo posto non è una cella, è una sorta di museo, forse un tempio. Dite che riusciremo a trovare un pannello o qualcos'altro che porta ai meccanismi? Ci sarà un motivo se tutta questa zona si è aperta.
G. Ilario Cesare: Possiamo andare a cercarlo, sì. Ma la statua? Cosa possiamo dire di quella? Non mi sembra un lavoro tipico di quell'epoca.
G. Antonio Periaco: La statua…? Quasi non l'avevo notata. Bizzarro. Cesare, viè con me. Questa cosa sembra grande, non riuscirò ad esaminarla da solo. Non con tutta questa fretta, almeno.
Le guardie Ilario Cesare e Antonio Periaco si avvicinano a SCP-XXX-IT, ancora dormiente.
G. Antonio Periaco: Devo dirlo, da lontano non si vedevano molto, ma i bassorilievi sono ancora meglio degli affreschi.
G. Ilario Cesare: Aspetta, l'hai sentito?
G. Antonio Periaco: Sentito cos-
Improvvisamente, SCP-XXX-IT si risveglia afferrando le guardie Antonio Periaco e Ilario Cesare; utilizzando un meccanismo a piastra a pressione nascosta sotto di sè, richiude il portone principale intrappolando le guardie dentro alla stanza.
SCP-XXX-IT: Non rimembro le vostre facce, né le vostri vesti che son del tutto estranee a questi luoghi. Chi siete voi arditi ad entrare in questo plesso? Compagni o rivali?
G. Enrico Scamardi: Cosa diavolo sei?
G. Antonio Periaco: Non riesco a respirare…
SCP-XXX-IT: Iv'io sono il lume che guida l'Ordo traverso i secoli, io sono Colui che Ricorda: la Delizia dell'Umanità.
G. Enrico Scamardi: Qualsiasi cosa tu sia, lascia stare i miei compagni, ammasso di marmo ambulante!
SCP-XXX-IT: I tuoi insulti e le tue parole non aiutano la tua posizione.
G. Enrico Scamardi: Ma stanno soffocando!
SCP-XXX-IT: Non m'è mai giunto il desiderio di far tutto ciò; ma ricordati che sei tu che non stai rispondendo alle mie domande, tu sei la causa di cotanto dolore. Fai una cortesia a noi tutti e rispondi, non gradisco tornare al mio sonno con il peso di due vite strappate per mano mia.
G. Enrico Scamardi: Oh, per carità… mi licenzieranno per questo. Siamo della Fondazione! Lasciali stare!
SCP-XXX-IT: La… Fondazione?
SCP-XXX-IT posa a terra le due guardie per poi fare qualche passo indietro
G. Antonio Periaco: Coff coff, Enrico! Sì tu rincoglionito ora?2 Il capo ti ammazzerà! Anzi ci farà ammazzare tutti! Porca puttana, come minimo ci rifilano a pulire i cessi del Virtus, se siamo fortunati.
G. Enrico Scamardi: Brutto ingrato di mer… preferivi morire soffocato appeso come un salame? Almeno ora l'abbiamo imbambolato.
G. Ilario Cesare: Tanto ci ucciderà lo stesso… ci ucciderà tutti!
G. Antonio Periaco: Non fare il pessimista ora, per carità divina. Magari cambia idea.
SCP-XXX-IT: Chiedo perdono per i miei bruschi metodi, non volevo causare dolore a degli alleati, anzi amici per giunta! Mi aspettavo la vostra presenza, potevate dirmi subito circa il vostro schieramento. In questi giorni la paranoia mi sta consumando.
G. Ilario Cesare: Davvero, chi diavolo sei?
SCP-XXX-IT: L'ho già detto. Io sono la Delizia dell'Umanità. Avrete certamente già sentito parlar di me da parte dell'Imperator Auxilia.
G. Ilario Cesare: Eh? Di cosa diavolo stai parlando?
SCP-XXX-IT: Io sono Tito, il gran consigliere e la guida dell'Ordine di Giano. Dalle vostre reazioni posso constatare che i miei discepoli hanno preso l'ordine di segretezza molto alla lettera; un peccato.
G. Enrico Scamardi: Tito? Tito l'imperatore Romano?
SCP-XXX-IT: Esattamente. Non preoccupatevi, posso comprendere se vi confondete. So che ci sono state anche altre persone che si facevano chiamare "Tito", alcune anche spregevoli a quanto ho sentito dire.
G. Enrico Scamardi: Come possiamo essere sicuri di quello che stai dicendo?
SCP-XXX-IT: Scetticismo, tipico della Fondazione! O almeno, lo è da quanto mi raccontano. Quello che dico è vero, poiché io guidai Roma per due anni, vidi il secondo grande incendio della capitale ed aiutai la popolazione a ricostruire la città; sotto il mio regno gli dei riversarono la loro ira sulla terra, inglobando Ercolano, Pompei e Stabbia in fitte nubi nere. Vidi la cenere e la disperazione, torrenti di pietra che si solidificavano davanti ai miei occhi.
Creai l'Ordine per investigare sull'inspiegato a mio nome, comprenderlo e di conseguenza salvare il genere umano. Incontrai la quasi-morte per sotterfugio e tradimento, e per miracolo l'organizzazione da me creata mi rinchiuse in questa tomba che vive per non perdere la luce che la guidava. L'Ordine stesso è morto molte volte, ma io l'ho sempre ricostruito col passare dei secoli.
Ho visto la caduta di Roma, ho sentito e avvertito delle invasioni dei barbari e delle razzie che venivano compiute. Ho visto le atrocità commesse dalla Chiesa, delle loro ignoranze e chiusure e ho visto come trattavano altri esseri incomprensibili che l'ordine voleva analizzare a tutti i costi. Ricordo ancora il cozzare delle loro lancie sulla mia armatura quando ero uscito una volta per ammirare il mondo che mi ero lasciato addietro, era una tristezza abbandonare la superfice per la seconda volta.
Ho poi sentito di coloro che si facevano chiamare illuministi, e una lacrima d'orgoglio è nata in questo cuore che smise di battere molti secoli addietro.SCP-XXX-IT fa qualche passo verso le tre guardie, volgendo lo sguardo ai numerosi affreschi che decorano la stanza.
SCP-XXX-IT: Ho visto e assistito l'umanità per gran parte della sua storia, cercando sempre di fare il possibile per aiutarla per quanto le mie poche risorse me lo concedano. Per molti giorni non ho potuto fare del bene, ma io non demordo.
SCP-XXX-IT rivolge ora lo sguardo alle tre guardie, che ormai davano le spalle al muro per esaminare meglio SCP-XXX-IT e comprendere le sue intenzioni.
SCP-XXX-IT: Perché io sono Tito, la Delizia dell'Umanità. Combatto per il genere umano e morirei una seconda volta se ciò fosse necessario.
G. Antonio Periaco: Penso che… basti come spiegone.
G. Enrico Scamardi: Concordo; ti crediamo, per ora.
SCP-XXX-IT: Io mi sono presentato, ma esigo anche delle spiegazioni. Posso sapere dove sono i miei accoliti?
G. Enrico Scamardi: Mi dispiace, non possiamo dirtelo.
SCP-XXX-IT: Posso sapere almeno circa le loro condizioni? Stanno bene?
G. Ilario Cesare: Sono partiti.
G. Enrico Scamardi: Zitto, Cesare!
SCP-XXX-IT: Chiedo venia?
G. Enrico Scamardi: Il mio amico qui si chiama Cesare, è un nome.
SCP-XXX-IT: Comprensibile, è così allora. Sono davvero andati a recuperare la collana di Cleopatra, non sarà una battaglia facile. È passato così poco… non pensavo che sarebbero partiti così in fretta.
G. Antonio Periaco: La collana di Cleopatra?
SCP-XXX-IT: I suoi gioielli sono una lunga storia, ma non posso permettermi di annoiare degli ospiti così come sono messo. Gradite qualcosa? Del cibo, delle sedie?
G. Enrico Scamardi: In realtà vorremmo tornare al resto del nostro gruppo.
SCP-XXX-IT: Ah… vedo, vedo. Porgo ancora le mie scuse per lo spavento che vi ho dato prima, ma questi sono tempi bui. Non si è mai troppo sicuri o troppo cauti. Prego, lasciate che almeno vi apra la porta, è davvero il minimo che io possa fare.
SCP-XXX-IT si avvicina al muro ad arco per poi iniziare a sospingere i pesanti portoni.
SCP-XXX-IT: Prego, qui v'è l'uscita. Io rimarrò all'interno delle mie stanze, se permettete.
G. Enrico Scamardi: Grazie, probabilmente torneremo dopo. Dovremmo prima consultarci con il resto della nostra squadra.
SCP-XXX-IT: Fate pure con comodo; alla fine, ho tutto il tempo del mondo.
Le guardie escono dalla stanza, lasciando SCP-XXX-IT al suo interno.
Postfazione:
Il gruppo di agenti si rincongiunge al nucleo principale ed informa il comandante in carica dell'accaduto. Analizzando gli elementi disponibili a sua disposizione ed onde evitare dissidi inutili con SCP-XXX-IT, è stato deciso che la scelta migliore consisterebbe nel chiamare un esperto dal Sito Iride per condurre un intervista.
<Fine Log>
Prefazione:
In seguito alle richieste avanzate dal responsabile della sicurezza, la direzione del Sito Iride ha mandato il Dottor Claudio d'Angelo, psicoanalista e interrogatore di anomalie umanoidi.
Personale coinvolto:
- Dottor Claudio D'Angelo
Anomalie coinvolte:
- SCP-XXX-IT
Dottor Claudio d'Angelo: Salve, Tito.
SCP-XXX-IT: È un piacere conoscerla… mi scusi, signor…?
Dr. C.A.: Dottor Claudio d'Angelo, ma puoi anche chiamarmi direttamente Claudio, se ti è più facile.
SCP-XXX-IT: Onorato di far la sua conoscenza, dottor d'Angelo.
Dr. C.A.: Ti dispiace se ti chiamo SCP-XXX-IT? È più per le piccolezze del protocollo, non è nulla di cui ti devi preoccupare.
SCP-XXX-IT: Non m'offendo, dottore. Anzi; porterò questo nuovo nome con il più alto degli onori che possiedo.
Dr. C.A.: Ottimo, ottimo.
SCP-XXX-IT: Posso chiederle circa il motivo della sua visita? Non fraintenda, potrei aver già capito in realtà; ma chiedo più per cortesia che per altro.
Dr. C.A.: (Annuendo) È quello che pensi.
SCP-XXX-IT: Ah, un interrogatorio! Ho sempre sognato di partecipare ad eventi simili, sin da quando me ne hanno prima raccontato!
Dr C.A.: I tuoi sogni si avverano, apparentemente.
SCP-XXX-IT: Una vera gioia per il mio cuore!
Dr C.A.: Posso iniziare?
SCP-XXX-IT: Prego, prego. Gradisce una sedia? Un qualcosa?
Dr. C.A.: No, grazie. Rimarrò in piedi; se non ti dispiace vorrei ammirare questi affreschi.
SCP-XXX-IT: Faccia pure, faccia pure!
Dr. C.A.: Quindi… immagino che tu sia perfettamente conscio del tuo stato.
SCP-XXX-IT: Quella di un colosso di pietra, capace di muoversi, intendere e sapere. Sì. Lo riconosco appieno, e in un certo senso non lo rimpiango. Non rimpiango i desideri e le emozioni della carne, il bisogno di bere o di mangiare.
Dr. C.A.: Ne sei sicuro? Noi tutti abbiamo dei rimpianti. Secondo me c'è qualcosa che ti manca.
SCP-XXX-IT: Forse ha ragione dottore; penso che mi manchi solo la frescura del vento mattutino sulla mia pelle, nient'altro.
Dr. C.A.: Capisco… Sai come ci sei finito dentro questo nuovo corpo?
SCP-XXX-IT: Ricordo poco o nulla; io, steso sul patio dolorante e delirante dalla febbre; incapace di dirigere e mostrare la via… avvelenato e tradito. Sono cose che capitano, per carità… Eppure non mi sono mai sentito così addolorato, infranto… tradito… È una brutta sensazione, dottore.
Dr. C.A.: Parli di inganni e tradimento; è stato questo "traditore" ad intrappolarti dentro questo carapace di pietra, oppure ti ha semplicemente ucciso?
SCP-XXX-IT: Solo ucciso, ma poche ore prima della mia morte, gli adepti dell'Ordine hanno recuperato il mio moribondo corpo; solo per intrappolarmi in questo sepolcro che vive.
Dr. C.A.: Hai idea di come funzioni questa "tomba"?
SCP-XXX-IT: Non la comprendo per nulla, ed anzi la comprendono ancor di meno i nostri adepti. Solo un individuo in tutto l'ordine sapeva cosa le permette di funzionare e come produrre tale portento; imparando dalle tombe dei già defunti etruschi. Tuttavia eglì spirò poco dopo aver completato l'opera e lasciò solo poche e sommarie istruzioni su come utilizzare tale meraviglia.
Dr. C.A.: Mi ricorda qualcosa… Comunque, hai mai letto queste istruzioni?
SCP-XXX-IT: Purtroppo no, non ne ho mai avuto l'occasione. I primi mesi ero troppo occupato a processare il trauma della nuova vita e capire come potevo comandare rimasto in questo corpo. Immagino che le istruzioni siano state perse o distrutte con il passare degli anni.
Dr. C.A.: Hai mai provato ad…. uscire dalla tomba?
SCP-XXX-IT: Ci ho provato una volta, per curiosità. Ma è sigillata in maniera perfetta, e non riuscirei ad aprirla nemmeno con il pieno delle mie forze.
Dr. C.A.: Comprensibile. Quindi sei rimasto bloccato là dentro sin dalla data della tua morte?
SCP-XXX-IT: Potrei sembrare combattuto, ma non ritengo il termine "Bloccato" come il più appropriato, in questo caso. È ormai una sorta di seconda carne; il mio corpo originale, quello che uscì dal ventre di mia madre, per intenderci, è ormai andato e non ritornerebbe più in vita, è così da secoli.
Dr. C.A.: Questo non risponde esattamente alla mia domanda. Non voglio sembrarti opprimente, ma non voglio fuorviare troppo dal discorso originale.
SCP-XXX-IT: Comprensibilissimo, dottore. Sì, rimasi qui sin dalla mia morte, in questa stanza. Anche se di volta in volta uscivo in superfice per brevi periodi.
Dr. C.A.: Ed immagino anche che sia stato tu a ricostruire l'Ordine quando venne distrutto più volte con il passare dei secoli.
SCP-XXX-IT: La sua deduzione è corretta, signor d'Angelo.
Dr. C.A.: Riusciresti a spiegarmi come?
SCP-XXX-IT: Dipende dai casi a dire il vero. Solitamente tornavano qui un paio di sopravvisuti dalle operazioni più pericolose, e io li riprendevo tra le mie braccia come un padre amorevole. Istruivo poi loro sul trovare persone nobili d'animo ed argute di mente, capaci di mantenere segreti… I candidati venivano poi portati dinanzi a me, dove venivano separati e scelti. Alla fine di ogni ciclo; ne rimanevano circa venti o venticinque.
Dr. C.A.: Cosa accadeva a quelli che non ce la facevano?
SCP-XXX-IT: Venivano eliminati. Uccisi.
Dr. C.A.: Aspetta… cosa?
SCP-XXX-IT: Non ne vado fiero, sappilo… ma erano epoche antiche allora ed erano pochi i mezzi per zittire le genti. Non avevo altre scelte.
Dr. C.A.: Pensi davvero che… queste scuse bastino a giustificare le azioni che hai compiuto?
SCP-XXX-IT: Vedi traverso le mie parole allora. Sì, cercavo inutilmente di giustificarmi e di sentirmi più in pace con me stesso e so che queste non bastano a rimediare a quanto ho fatto, e a quante vite ho strappato. Questa colpa non mi lascerà mai. Ho promesso di salvare il genere umano, non di sterminarlo. Ironico il fato. A volte sembra come se io debba andare contro la mia stessa filosofia pur di perseguire uno scopo più grande. Ironico ed amaro.
Dr. C.A.: I tuoi fini non giustificano le tue azioni.
SCP-XXX-IT: Dottore, lei cerca di farmi sentire più in colpa di quanto io lo sia già. Perché mi straziate così l'animo? Riesce forse a capire il mio dolore? La colpa che provo e i crimini che ho commesso?
Il Dottor Claudio D'angelo si ferma un attimo, trascinando via il dito da un affresco.
Dr. C.A.: Sì… In realtà.
SCP-XXX-IT rimane fermo al centro della stanza.
Dr. C.A: Sorpreso, eh?
SCP-XXX-IT: Le chiedo scusa per la mia arroganza… non potevo immaginare. Posso chiederle com'è successo?
Dr. C.A.: Due anni fa, all'Iride. Hanno portato d'urgenza un civile con un parassita antimemetico. Si stava nutrendo dei suoi ricordi. Avremmo dovuto mandarlo in un'altra struttura, ma non c'era tempo. Abbiamo dovuto fare una mossa azzardata che è già stata effettuata in passato.
SCP-XXX-IT: Chiedo scusa, cosa sarebbe un "parassita antimemetico"?.
Dr. C.A: Non sono il più esperto in materia, ma possiamo definire generalmente un antimeme come "un assenza di concetto"; i parassiti antimemetici invece li possiamo definire come entità, immateriali o non, che si nutrono di concetti, o meglio ricordi se qualcuno riesce a percepire la loro presenza; il caso ha voluto che l'essere fosse materiale.
SCP-XXX-IT: La ringrazio, ho compreso di cosa stiamo trattando ora. Se vuole riprendere il suo discorso, nel frattempo era rimasto ad "una mossa azzardata già tentata in passato".Dr. C.A.: Già, abbiamo dovuto praticare una lobotomia d'urgenza. Avevamo tutti gli strumenti, ma non un volontario. Ero stato sciocco, pensavo che avrei potuto salvare una vita… Invece l'ho solo peggiorata; la sua e quella della sua famiglia.
SCP-XXX-IT: Chiedo venia per la mia ignoranza in materia; in passato già incontrai il termine "lobotomia", anche se non ho mai avuto motivo di chiedere cosa significasse realmente. Sarebbe così gentile da spiegarmi cosa significa?
Dr. C.A.: Praticamente abbiamo distrutto una parte del cervello ad una persona. L'abbiamo ridotta ad un vegetale.
SCP-XXX-IT: Detto così sembra davvero che la morte sia un opzione molto più dignitosa.
Dr. C.A.: Molto più dignitosa… Dignitosa di certo.
Il dottore si ferma un attimo prima di ricomporsi.
Dr. C.A.: Comunque, stavi dicendo che avevi anche un altro piano con cui ricostruire ulteriormente l'ordine. Saresti in grado di spiegarmelo?
SCP-XXX-IT: Certamente, non è nulla di troppo complicato o di segreto in realtà e anzi, lo potrebbe anche già immaginare da sé. In breve, con i primi secoli di vita, l'Ordine ha acquisito numerose anomalie. Tra queste c'è anche un artefatto il cui potere, sebbene non del tutto compreso, serve ad accrescere la propria mente e volontà; tanto da rendere udibili i pensieri stessi dell'individuo. Si è mai chiesto come riesco a parlarle dottore?
Dr. C.A.: Telepatia…? Non mi sembra, no. Sento perfettamente che la voce proviene dalla tua direzione.
SCP-XXX-IT: Ciò è vero; i miei pensieri vengono da me e me soltanto. In realtà il suono vero e proprio non esiste realmente; anche se può essere registrato su nastro o macchina e percepito dagli esseri viventi. Il funzionamento di questo artefatto a cui mi sono fatto legare, è per l'appunto anomalo. E non è pienamente spiegabile proprio per questo.
Dr. C.A.: E questo artefatto sarebbe?
SCP-XXX-IT: L'ho fatto modificare per farlo sembrare il più possibile ad una delle decorazioni che tengo su di me. Vede quest'aquila qui? Quella che sporge un po' di più rispetto alle altre? Questa dovrebbe essere l'artefatto, se ricordo bene.
Dr. C.A.: Vedo, sì. Tuttavia questo discorsone che hai fatto non risponde alla mia domanda originale; ed inoltre, come facevi a comunicare con gli adepti prima?
SCP-XXX-IT: Carta e penna; era sì complicato agli inizi e sì avevo bisogno di enormi quantità di pergamena per esprimermi, ma era necessario all'epoca, anche se molto fastidioso.
Dr. C.A.: Ha senso, bisogna dirlo. Quindi uscivi dallo stanzone e salivi in superfice parlando ai passanti?SCP-XXX-IT: No, no… Anche se sarebbe divertente, dovrei ammetterlo. Non si preccupi, adesso le do la risposta. Si ricorda quando le avevo accennato le caratteristiche di questo oggetto a cui mi sono fatto collegare?
Dr. C.A.: Sì, mi ricordo. Perché me lo stai chied- Oh. Ho capito dove vuoi andare a parare.
SCP-XXX-IT: Ebbene la potenza del "messaggio" inviato telepaticamente dipende da svariati fattori; come dal tono che voglio assumere, le persone che mi stanno intorno e quanto forte voglio che suoni.
Dr. C.A.: Crei una sorta richiamo… utilizzi questa tua sorta di proto-telepatia per trasformare la tua mente in una sorta di faro e attiri altre persone a te come falene ad una lampada. È così, non è vero?
SCP-XXX-IT: Esattamente.
Dr. C.A.: Ma non ha senso… come funziona?
SCP-XXX-IT: L'ho già detto; dipende da svariati fattori.
Dr. C.A.: No, volevo dire…. come fai a non farti scoprire? Un segnale del genere dovrebbe attirare un sacco di gente.
SCP-XXX-IT: Ebbene è un'altra risposta che nessuno conosce con certezza. Nemmeno io stesso comprendo, per quanto l'abbia studiato e per quanto ci abbia vissuto vicino. Tuttavia, arrivano sempre pochi individui e questi sono quasi sempre persone giuste; che hanno tutti i requisiti che richiedo.
Dr. C.A.: Eh…?!
SCP-XXX-IT: Ero perplesso quanto lei dottore, si fidi di me. È strano a dirsi, e sembra essere contradittoria la stessa natura dell'artefatto, sebbene permetta la comunicazione con individui qualsiasi in una breve distanza; a lunghe distanze può essere sentito solo da esseri particolari o ricercati da colui che invia il segnale. È un gran bel mistero.
Dr. C.A.: D'accordo, sono comunque scettico, ma non è il mio campo e quindi non sta a me giudicare il funzionamento di queste anomalie che avete trovato. Posso farti delle ultime domande?
SCP-XXX-IT: Certamente, faccia pure.
Dr. C.A.: Come hai imparato l'italiano?
SCP-XXX-IT: Mi faccio portare spesso libri e riviste; io stesso essendo a capo di un organizzazione del genere devo pur mantenermi informato.
Dr. C.A.: Riviste come?
SCP-XXX-IT: Principalmente fascicoli accademici e scientifici, con argomenti che mi affascinano personalmente. Non riesco a studiare ogni campo, ma studio con piacere quello che riesco.
Dr. C.A.: Sembra interessante, riesce a portarmi qualcuna di queste ricerche? Sono interessato.
SCP-XXX-IT: Mi dia giusto un attimo, le tengo in un piccolo magazzino dietro questa sala… Non posso mica tenere fogli sparpagliati qua in giro, ci sarebbe troppo disordine…
SCP-XXX-IT esce dalla stanza principale per aprire un varco segreto della sala ed entrare in quello che sembra essere uno schedario; sfoglia tra dei fogli e poi torna dal Dottor d'Angelo.
SCP-XXX-IT: Prego, sfogli pure.
Dr. C.A.: "Studio preliminare dei reperti ossei di dinosauri nel carso triestino", "Gli Etruschi nel Tirreno meridionale: tra mitistoria, storia e archeologia" e "Studio di un Buco Nero di Reissner-Nordström"… Uh, argomenti molto diversi tra di loro…
SCP-XXX-IT: Cerco di appassionarmi a più argomenti possibili.
Dr. C.A.: Lo vedo, lo vedo… Immagino che ti interessi anche agli etruschi sperando di capire come funzionasse il corpo creato da uno dei tuoi primi adepti, vero?
SCP-XXX-IT: All'incirca; quelli erano gli obiettivi iniziali, ma poi mi sono appassionato ancor di più e ho deciso di studiare come si deve.
Dr. C.A.: Erano un popolo affascinante dal punto di vista storico, sì. Oh, a proposito di storia ho qualche domanda che vorrei far-
Il Dottor Carlo D'Angelo posa un attimo il suo sguardo sull'orologio da polso. Distoglie poi lo sguardo con un po' d'amarezza.
Dr. C.A.: Ok, come non detto. Abbiamo parlato per più tempo del previsto; mi dispiace ma devo andarmene, SCP-XXX-IT.
SCP-XXX-IT: Comprendo i suoi doveri dottore, mi mancherà discutere con lei. Posso sperare in una sua visita futura?
Dr. C.A.: Vedrò cosa si può fare, ma non posso promettere niente. Arrivederci, SCP-XXX-IT. E buona giornata, se il passare del tempo ha una qualche importanza ormai per te.
SCP-XXX-IT: Buona giornata anche a lei; arrivederci.
Postfazione:
Alla fine dell'intervista, il Dottor Carlo D'angelo esce dall'Ammenda e si dirige verso il Sito Virtus per fare rapporto circa l'intervista. Questa è stata subito trascritta a macchina e analizzata, e altri ricercatori hanno espresso delle perplessità personali su come l'ala che conteneva SCP-XXX-IT non fosse nascosta, o quantomeno bloccata dal resto della struttura.
<Fine Log>
Prefazione:
Circa un mese dopo la conclusione della precedente intervista, parte delll'Ordo Iani è tornato dalla spedizione in Egitto. Dopo un breve periodo di riposo nell'Ammenda, l'Imperator Auxilia vigente, Carlo Marconi, ha richiesto un incontro con il Primo Sovrintendente per discutere sulle ultime scoperte effettuate dalla Fondazione all'interno dell'Ammenda.
<Inizio Log>
Primo Sovrintendente: (Annuendo) Carlo.Imperator Auxilia: (Sedendosi su una sedia) Napoleone.
P.S.: Vedo che siete tornati prima del previsto, posso chiederti com'è stato il viaggio in Egitto?
I.A: Mah, così così. Abbiamo avuto inconvenienti con il governo ad un certo punto, ma siamo riusciti a recuperare ciò che ci serviva. Comunque, non siamo qui per parlare della mia "gita scolastica", se vogliamo definirla così. Piuttosto, vorrei portare la nostra discussione su qualcosa di più importante… so che avete scoperto Tito.
P.S.: L'abbiamo scoperto, sì. È stata una scoperta inattesa, devo ammetterlo. Nei documenti che ci avevate passato in tutti questi anni non c'erano state menzioni di Tito, non come questo antico golem di marmo, almeno.
I.A: Erano delle copie che avevamo creato in anticipo, con frasi eliminate, redazioni e via dicendo. È normale che non ci sia sempre tutta la verità. Ma per farla franca e per dirlo in maniera veloce, Tito era il segreto più grande dell'Ordo, e tale doveva rimanere.
P.S.: Un segreto così grande da nasconderlo perfino ai vostri alleati?
I.A: Sì, non si può mica andare a spifferare i propri segreti più intimi in giro, nemmeno al proprio miglior amico nella vita. Ci sono cose che vuoi proteggere, cose che ami. Saremmo pur pochi e deboli in confronto a voi, ma difendiamo i nostri segreti come possiamo.
P.S.: Eppure avete chiesto il nostro aiuto per difendere la vostra base principale, dandoci la possibilità di scoprire Tito.
I.A: Quella è stata un'eccezione, sì; ma ci siamo resi certi del fatto che le vostre probabilità di trovare Tito fossero nulle.
P.S.: Eppure l'abbiamo trovato, sembra che questa tua certezza non fosse poi così corretta.
I.A.: In realtà, la certezza esisteva eccome. Ma sembra che sia successo qualcosa di… inatteso, e dico così solo per mancanza di parole adatte ed appropriate a questo caso. E sono abbastanza sicuro che tu sappia già di cosa sto parlando.
P.S: Riesci ad esprimerti meglio? Cosa intendi con "Inatteso"?
I.A: Certamente ti ricorderai quando molti anni fa, durante una visita, ti mostrai il passaggio segreto che portava alle mie stanze, o il mio ufficio, se così dobbiamo chiamarlo, vero?
P.S: Quella dove tenevi, tra i vari affetti personali, diversi reperti storici… Ho un ricordo sfocato, sì, ma me la ricordo. Ricordo più che altro quel passaggio, sì. La protezione di Tito ha qualcosa a che fare con la tua collezione privata?
I.A.: Innanzitutto, non la definirei collezione, ma piuttosto un piccolo museo. Quegli artefatti non sono nemmeno anomali; ma comunque, no. Tito non è collegato in alcun modo al nostro museo interno.
P.S.: Ed immagino che non sia nemmeno collegato alla tua stanza.
I.A.: Esattamente. L'unico motivo per cui l'ho menzionata, era solo per rievocarti in mente i passaggi segreti che si stendono in mille direzioni sotto la nostra base. Era per darti un'idea di quanto fosse complicata tutta l'ala che andava a proteggere Tito. I meccanismi del museo erano soltanto quelli più semplici che serpeggiano nelle mura.
P.S.: I miei uomini non hanno trovato nulla di inusuale nella zona dov'era intrappolato SCP-XXX-IT; dubito che ci fossero davvero questi meccanismi di cui parli.
I.A: SCP-XXX-IT? Vedo che gli avete già dato una designazione nel vostro archivio, non mi aspettavo che avreste fatto così in fretta. Più avanti vedo se riesco a mandarvi qualche carta o osservazione che abbiamo fatto sulla sua struttura, ormai c'è poco da nascondere.
P.S.: Grazie, Carlo.
I.A.: Tornando comunque alla discussione di prima, quei passaggi erano stati creati dagli ingegneri e architetti più esperti e sofisticati delle epoche passate; all'occhio inesperto è normale che non si notino stranezze architettoniche o ingegneristiche; è stato tutto progettato nel minimo dettaglio.
P.S.: Capisco, quindi hai idea di cosa sia successo?
I.A.: Devo dire che quando eravamo partiti noi venti dall'Ammenda per effettuare quel recupero, tutte le chiuse e i passaggi erano sigillati; tutte le serie di trappole attivate e pronte a intralciare possibili invasori. È chiaro che quando siete arrivati voi, sebbene ora non sappia il momento esatto in cui si è scatenato il tutto, tutti i passaggi sono stati riaperti o… sabotati.
P.S: Sabotati, eh? È un accusa oppure hai delle spiegazioni anche per questo?
I.A.: Sai, non ho teorie o spiegazioni. Ma ho le prove… guarda qua.
L'Imperator Auxilia tira fuori da una tasca del giubotto una provetta che contiene un liquido nero e denso, che sembra quasi appiccicarsi alle pareti di vetro, giudicando i movimenti provienienti all'interno del cilindro, sembra che il liquido pulsi lentamente. Dopo averla osservata per qualche secondo, il capo dell'Ordo Iani passa il fragile contenitore al Primo Sovrintendente.
P.S.: (Con un tono misto tra il disgusto e l'essere interessato) Dire che sono disgustato sarebbe poco, sono i movimenti la parte più disturbante e… aliena di questo affare. sappiamo cos'è questo liquido che mi hai portato?
I.A.: Sì, lo sappiamo sebbene le analisi che ho condotto si siano rivelate… strane. Questo sembra essere un miscuglio creato da una base d'inchiostro con tracce di saliva, emolinfa e aceto balsamico.
P.S.: Emolinfa? Insetti?
I.A.: No, è emolinfa ricavata d'un qualche crostaceo per la precisione. Avevi quasi indovinato, dai.
P.S.: Crostacei o no, questo liquido non spiega molto da solo. Perché saliva? Perché l'aceto balsamico? Cosa centra con i passaggi segreti?
I.A: Qualcosa è entrato nell'Ammenda, ecco cosa c'entra. Qualcosa è passato attraverso i muri e ha sabotato i meccanismi che tengono chiuse le porte; qualcosa ha sciolto i fili che azionavano le botole e quel qualcosa è anche riuscito a fuggire in maniera perfetta; tutto in quel minuscolo lasso di tempo disponibile dopo che noi uscimmo dalla struttura, ma prima che voi arrivaste.
P.S.: Quanto sono sicuri i meccanismi?
I.A.: Hai già un'idea, non del tutto formata, ma presente. Sappi solo che questi meccanismi sono protetti da molti più centimetri di pietra e non hanno un pannello rimovibile per vedere tutte le diavolerie che stanno tra i muri.
P.S.: Potrei essermi già fatto un'idea su cosa potrebbe esser entrato nella vostra base… un idea vaga ed infondata, ma comunque un idea.
I.A.: A cosa stai pensando?
P.S.: Opzione uno: organismo anomalo a base di una sorta di poltiglia corrosiva è entrato e ha fatto un disastro tra tutti i giocattolini che tenete in quelle mura, mentre l'opzione due… diciamo solo che è un segreto, non ho alcuna conferma su tutto ciò e non posso parlarne con te, almeno per ora. Mi dispiace.
I.A.: Peccato. Anche se dubito che sia un blob senza cervello ad aver fatto ciò, mi sembrava tutto troppo preciso. Era come se… qualcosa fosse stato congegnato.
P.S.: (Con fare pensoso) Uhm… cosa intendi? Presuppongo l'esistenza di altre aree della struttura a questo punto, con dentro altri oggetti o creature molto più pericolose di quanto mi hai già fatto vedere… non ci sono state brecce nel loro contenimento? Piccoli furti? Documentazioni venute a mancare?
I.A.: Solo i meccanismi di Tito sono stati intaccati, i vecchi meccanismi ridondanti che erano affiancati a quelli sabotati invece sono usciti fuori illesi. Strano a dirsi, eppure null'altro è stato toccato.
P.S.: Dovrete investigare su tutto ciò, noi non possiamo fare molto. Comunque sia, posso tenere questa boccetta? Vorrei farla analizzare anche io, non sia mai che troviamo qualche indizio.
I.A.: Ci comunicherete i risultati ottenuti? Il più presto possibile?
P.S: Certamente, non ti preoccupare. Comunque, per quanto mi dispiaccia dirtelo, al momento non possiamo aiutarvi. Siamo limitati dalla mancanza di informazioni concrete e altre cosucce al momento. Dovrete continuare ad investigare da voi.
L'Imperator Auxilia si sofferma per un attimo ad osservare una mappa appesa nell'ufficio del Sovrintendente.
I.A.: Allora è tutto.
P.S.: Sai già la strada, Carlo.
I.A.: Sì, la conosco… prima di andare, posso farti un ultima domanda?
P.S.: Chiedi pure. (Il Primo Sovrintendente si alza dalla sedie e rimette in ordine una pila di fogli.)
I.A: Non farete del male a Tito, vero? Ormai sapete già della sua esistenza e non ho intenzione di indebolire il rapporto tra l'Ordine e la Fondazione. Me lo riesci a promettere?
Il primo Sovrintendente finisce di sistemare i fogli e li rimette in una stampante poco lontano, poi ritorna ad osservare l'ospite.
P.S.: Almeno da parte mia, posso prometterti che finché non andrà ad interferire con le nostre operazioni, non gli accadrà nulla. Sì, chiederemo di porlo sotto analisi e sperimentazioni per accertarci della sua natura, ma non sarà nulla di doloroso. Non posso garantire per gli altri, o gli anglofoni.
I.A.: Questo mi rassicura… In parte. Bene, arrivederci primo. Ci rivedremo tra qualche mese, quando avrai i risultati della provetta.
P.S.: Arrivederci Auxilia, ti farò mandare i risultati tra… diciamo un mesetto, anzi se mando i campioni al principino della divisione della genetica probabilmente i risultati arrivano in meno di tre settimane. In ogni caso, ti arriveranno le copie dei documenti.
L'Imperator Auxilia dà un'ultima occhiata al Sovrintendente prima di salutare ed uscire dalla stanza.
<Fine Log>
Elemento: SCP-XXX-IT
Classe dell'Oggetto: Safe
Procedure Speciali di Contenimento: Quando non posto sotto osservazione, SCP-XXX-IT è contenuto in una cassaforte blindata standard nel provvisorio magazzino-Ϟ del Sito Vesta, insieme ad una ventina di miniature Citadel non anomale. Si avvisa d'essere discreti quando SCP-XXX-IT viene tirato fuori dalla cassaforte in quanto può l'entità può tentare di effettuare una breccia di contenimento.
Descrizione: SCP-XXX-IT è una miniatura Citadel alta 8,7 cm (con base scenica) di polistirene raffigurante il Primarca Alpharius, personaggio immaginario dell'universo narrativo del wargame da tavolo di Warhammer 40k. La miniatura è già pitturata secondo uno schema di colori conforme a quello utilizzato per identificare la Legione Alpha nel wargame da tavolo.
SCP-XXX-IT è capace di muoversi, anche se le giunture di plastica non dovrebbero permettere il movimento della miniatura e non risultano esserci magneti che potrebbero permetterne il movimento. Inoltre, SCP-XXX-IT è senziente e capace di comunicare con il mondoche lo circonda tramite vocalizzazioni umane che sembrano essere filtrate tramite una sorta di sintetizzatore vocale, la voce risulta essere conforme ai metodi che utilizzano i personaggi dell'universo narrativo già menzionato per comunicare tra di loro. SCP-XXX-IT si identificherà infatti come il personaggio stesso che raffigura ed è capace di ricordare qualsiasi evento o azione che ha "effettuato" nei libri o racconti dell'universo narrativo.
Inoltre, se SCP-XXX-IT viene posto insieme ad altre miniature Citadel che rappresentano degli Space Marine della Legione Alpha, SCP-XXX-IT riuscirà a camuffarsi come una di queste, diventando indistinguibile dalle stesse finché non verrà spostato dalle miniature in questione. Bisogna notare, che SCP-XXX-IT risulta essere molto più a suo agio se in presenza di altre miniature della sua fazione del wargame da tavolo.
E ora che sto scrivendo questo articolo, non sono più sicuro del fatto che possa funzionare. Lo lascio qui sulla sandbox, va'
Elemento: SCP-XXX-IT
Classe dell'Oggetto: [SCHMEEP]
Procedure Speciali di Contenimento: A tutti gli adepti, e i civili involti, nel culto di SCP-XXX-IT-J, è stata cancellata la memoria per la rimozione forzata di ogni ricordo legato a SCP-XXX-IT; in caso gli adepti abbiano già acquistato proprietà anomale questi vanno internati dentro l'area di contenimento.
SCP-XXX-IT-2 è contenuto dentro la cattedrale principale, quest'ultima è collocata al centro di un complesso sistema di caverne nell'appennino centrale, l'ingresso del complesso di caverne è distante circa due chilometri da Il Toppo, verso est; provincia di Arezzo.
L'ingresso della caverna deve essere sorvegliato per inpedire alle popolazioni civili d'entrarci, diversi cartelli che suggeriscono instabilità strutturale e fughe di gas nella zona sono state piazzate nell'area immediatamente vicino all'Area di Contenimento.
Descrizione: SCP-XXX-IT è la designazione collettiva di un fenomeno di culto collegato ad un oggetto simile ad un pilastro da cui protudono diverse protuberanze circolari con lunghezza variabile; questo oggetto viene definito SCP-XXX-IT-2 e possiede proprietà anomale. È d'interesse notare che questo oggetto è prevalentemente composto da materia organica non calcificata, al contrario del resto della struttura in cui è contenuto, che è al contempo il luogo di culto generale. La materia organica che compone SCP-XXX-IT-2 pulsa continuamente, rimescolandosi e prendendo continuamente una forma diversa, attaccandosi alle pareti con le protuberanze che possiede; occasionalmente SCP-XXX-IT-2 produce vocalizzazioni che includono: grugniti, rutti, biascichii e, occasionalmente, voci.
I seguaci nel punto più basso della della scala gerarchica del culto di SCP-XXX-IT si riferiscono a se stessi come "Filii Immensatorum", essi sono i responsabili per la pulizia dei luoghi di culto e il recupero di materia prima nel mondo esterno, per la ristrutturazione delle loro strutture.
Questi non vengono disdegnati da i membri che ricoprono ruoli più importanti, ma venivano visti come bisognosi di protezione e comprensione fino a che non avessero ricevuto il cosidetto "Dono del Chogoroth".
Nessuna mutazione evidente; al momento della scrittura tutti i Filii Immensatorum sono stati ricondizionati e reintegrati nella vita civile tramite cancellazione della memoria.
Coloro che partecipano attivamente al culto di SCP-XXX-IT vengono definiti "Lencuidi", e si distinguono dai Filii Immensatorum per via degli abiti cerimoniali rossi, questi ultimi possono essere spesso delle lunghe toghe o tuniche. I Lencuidi che ricoprono un ruolo più prestigioso possono avere occasionali decorazioni di vario tipo sulle loro tuniche, anche se non vengono poi distinti dal resto dei membri di questa casta. Successiva suddivisione dei Lencuidi nei documenti a seguire, dove vengono descritte le due filosofie del culto.
Mutazioni minori, ma evidenti; in base alla persona ci possono essere placche ossee o altre notevoli escrescenzee sul viso, sugli arti o altre parti del corpo. Le ghiandole anomale che caratterizzano questi individui sono d'una grandezza che varia da individuo ad individuo, pertanto non è possibile fare un analisi accurata circa la sua grandezza.
Al momento della scrittura del documento ci sono 27 Lencuidi all'interno dell'area di contenimento.
I capi dell'organizzazione religiosa e quelli che presiedono il momento di preghiera sono definiti "Salii", questi prendono tutte le decisioni maggiori all'interno della vita religiosa, dirigono la costruzione di templi, le espansioni del complesso di grotte e via dicendo. Al momento della scrittura ci sono soltanto due Salii, l'individuo che si fa chimare "Salii Vitae" è attualmente contenuto in un cella di contenimento per umanoidi standard del Sito Iride, tuttavia gli è concesso tornare all'area di contenimento una volta al mese, per circa tre giorni, sotto la costante supervisione di almeno due guardie SPeV. Al Salii Murtis invece è stato concessa la permanenza nel complesso di caverne che è ora designata come Area di Contenimento, per via della sua indole pacifica e calma, oltre che per mantenere ordine tra i vari adepti.
Ognuno dei Salii è rappresentante di uno dei due gruppi del culto, il "Vitae" rappresenta la porzione dei cultisti appartenenti ai "Regeratiori", mentre il "Murtis" va' a rappresentare il gruppo omonimo.
I Salii possiedono mutazioni evidenti e facilmente riconoscibili, il Salii Regeratiore possiede diverse placche osse sul viso e su tutto il corpo, oltre che delle escrescenzee tumorali benigne, il corredo genetico dell'individuo è probabilmente cambiato nel corso della sua vita e pertanto non è possibile risalire alla sua identità tramite prove a base del DNA. Bisogna notare che i Salii sono estremamente pacifici e del tutto collaborativi verso la Fondazione e ben disposti ad sottoporsi ad alcuni esami e/o sperimentazioni oltre che interviste.
SCP-XXX-IT consiste in una religione/culto monoteista, il soggetto di figura divina viene chiamato "Chogoroth", spesso utilizzando come sinonimi del suo nome "Il Divoratore", "L'Immenso", "Il Rimescolatore", o infine "Il Ri-Creatore". Il culto di questa figura si basa su una filosofia che esprime disprezzo negli sprechi, avanzi e simili. Quelli che scelgono di professare la religione credono nella reincarnazione e nel ridare anima agli oggetti, mangiandoli e ringurgitandoli in modo parzialmente digerito per poi rimodellarli, come nel caso dei Lencuidi. Data la mancanza di testi sacri, o altri testi che possono ricoprire una posizione simile, e la confusione dei membri più anziani, è impossibile datare con certezza un periodo di nascita di SCP-XXX-IT, anche se alcune figure nei sermoni rituali, l'architettura e la composizione delle caverne possono suggerire una possibile nascita tra il IV e il XII secolo.
La divinità, tuttavia non viene mai descritta come la creatrice del mondo, dell'universo, o simili, ma più come una creatura atta a sistemare e riparare il creato, affermandoche essa ha più volte consumato e ringurgitato la terra per darle nuovamente una funzione, o renderla abitabile. Perfino all'interno del culto è ignoto perché la divinità compi queste azioni, o in generale se è senziente, e se questo viene chiesto ai vari adepti, generalmente non risponderanno, o eviteranno l'argomento cercandolo di deragliare la conversazione su qualcosa che troveranno più pertinente all'accaduto.
Le deformazioni e le placche ossee che vanno ad affliggere i visi dei Lencuidi e dei Salii sono viste come benedizioni, un dono dalla loro divinità, che li avvicina alla perfezione e di conseguenza all'"Abomaso"; il luogo dal quale secondo la religione i fedeli potranno reincarnasi in qualcosa di diverso, e compiere scelte diverse. Tutte le descrizioni dell'"Abomaso", lo illustrano come un luogo di transizione tra la vita precedente e quella che verrà, ma non viene mai descritto propriamente come un luogo fisico.
Il culto si divide in due dottrine diverse; i Regeratiori e i Murtis, i primi sono più dediti alla parte legata alla rigenerazione della materia, riformarla, rimodellarla o creare piccole forme di vita primitive tramite metodi anomali garantiti dalla loro divinità; i Murtis invece hanno il dono di scindere la materia, o distruggerla, spesso facilitando il lavoro dei Regeratiori, o nella costruzione di altri complessi sotteraneai.
Si teorizza che questi due gruppi sono simbiotici e che uno di loro non riesca a vivere senza l'altro e che quindi si complementano a vicenda; questo può spiegare l'unità che esiste tra di loro e l'improbabilità di una possibile concorrenza tra le due fazioni all'interno del culto.
Sembra che all'interno di SCP-XXX-IT ci siano anche delle festività religiose ricorrenti; sembra che la pasqua cristiana sia adottata e riadattata all'interno della religione, in questo caso viene chiamata "Prorosqua" e ha un significato più simbolico che propriamente religioso, la festa è una metafora della rinascita e spesso per l'occasione vengono cucinati diversi insaccati da varie carni differenti; anche se ultimamente sembrano essere passati al pesce in scatola per la reperibilità di materia prima, in particolare sono passati al tonno a pinne gialle inscatolato.
Un altra festività degna di nota è il "Prarmo", anche se è meglio definirla occorrenza siccome avvien-ITe per un intervallo casuale di tempo almeno una volta l'anno; durante questo evento, SCP-XXX-IT inizierà ad emettere copiose quantità di saliva mista a liquido sinoviale; questo liquido verrà subito raccolto con dei catini dai Lencuidi presenti, da qui inizierà una serie di abluzioni rituali in cui ogni credente procederà a lavarsi faccia e ventre con il liquido secreto da SCP-XXX-IT-2; lo scopo sembra quello di "purificarsi" dalle impurità del tempo e dello spreco, quest'ultimo viene visto come un peccato e la sua pratica è mal vista dai fedeli.
[SCHMEEP]
[SCHMEEP]
Ferrum Dominatus
Alessandro Marchigiani ripone il libro che stava leggendo sul tavolo, aveva finito da circa un ora le operazioni di routine. Tra cui ricontrollare il suo equipaggiamento, ripulire le armi e giocattolare un po' con qualche dispositivo che stava cercando di costruire da alcune settimane; eppure si ritrovava a leggere "Non smettere mai d'abbracciarmi" e sebbene questo era un libro per ragazzi; lo leggeva con gusto, tanto da dimenticarsi d'altri impegni che si era prefissato, come rimettere a posto i suoi alloggi, andare a discutere con il capitano della squadra, o andare a trovare qualsiasi altro impegno che potesse distrarlo. Davvero, ultimamente il Sito era piuttosto lento, come la linfa che scorre lentamente negli alberi assopiti in inverno; solo che nel caso del Vulcano, sarebbe più appropriato paragonarlo ad una serie di cavi che alimentano una macchina molto più grande.
Allora, l'agente della Machinamente raggruppa le sue cose, includendo il libro, ed esce dall'officina. Il Vulcano è… strano, un Sito molto specialistico se vogliamo definirlo così. Tutta la struttura passa da giorni in cui i laboratori, le officine e le stanze sono tutte un fremito, gremite di ricercatori, programmatori e ingegneri; a giorni in cui è lento, calmo come il fuoco morente che scoppietta placidamente in una forgia, prima di essere riattizzato nuovamente per permettere al fabbro di lavorare ad altri progetti.
Alessandro passa in uno dei diversi corridoi su cui si affacciano le stanze del personale, cammina sull'acciaio del pavimento e sotto le forti lampade al neon, mentre le luci si accendono lentamente al suo passaggio. Era un sistema per risparmiare energia, suggerito da qualche ricercatore di qui non si ricordava bene il nome. La stanza che doveva raggiungere era la B-452, spesso si confondeva su quanti alloggi ci fossero al Vulcano; ma poi si ricorda sempre che la prima cifra sta ad indicare il piano, in maniera simile a quanto si fa in un hotel; anche se quelle strutture utilizzino queste strategie per dar l'impressione che la struttura è più grande di quanto sia realmente.
Tuttavia, si blocca a metà strada perché nota una porta semichiusa, di solito tutte le porte rimangono chiuse e questo insospettisce non poco il membro della Squadra Speciale Mobile. Alza lo sguardo, giusto per leggere la targa posta poco sopra al lettore di schede magnetiche e riconosce un numero che gli pareva familiare: "B-444"; rimane fermo immobile nel corridoio, lì a pensare. Era la stanza di un altro membro della squadra β, un tizio strano, elusivo e misterioso che si faceva chiamare "Brief", l'origine dello pseudonimo è sconosciuta anche se spesso gli altri lo prendevano in giro per il significato inglese, che sta per "breve" o "corto"; questo era sempre abbastanza silenzioso durante le riunioni della Machinamenta, o durante gli addestramenti, è uno specialista e quindi spesso lavora separato dal resto del gruppo che deve far irruzione. Alessandro non riusciva a sentire dei rumori provenire dalla stanza, forse era lui che non li sentiva, oppure non c'era nessuno nella stanza, oppure il suo compagno era in pericolo… anche se definirlo "compagno" era azzardato, non aveva quasi mai parlato con lui. Un po' per assicurarsi che non ci fosse nulla di sbagliato, e un po' per la voglia di scoprire se Brief avesse un qualche strano segreto là dentro, decide di entrare nella stanza.
Un cucchiaino tintinna leggermente sui bordi della tazzina, mentre il calore del liquido fa sciogliere i piccoli cristalli di zucchero che s'erano aggregati tra di loro formando diverse piccole palline; la tazza è un contenitore, ed essa deve far in modo che quello che sia versato al suo interno rimanga al suo posto. Tuttavia, rimane una via d'uscita. Rimane sempre una via d'uscita per qualche motivo; c'è sempre stata e il sicario lo sapeva meglio di tutti, tra studio e azione aveva sempre modo di riflettere su determinate cose.
"Sì, entra pure. Non ti ho assolutamente sentito Alessandro, fai con comodo"."
Il sicario smette di far girare il cucchiaio e posa tutto sul tavolino al suo fianco, sta leggendo un libro con una gamba accavallata sull'altra, dall'altro lato della stanza. Poco lontano da lui c'è un tavolo con sopra sparsi diversi marchingegni: molle, schede, un computer portatile, alcuni progetti arrotolati e altro ancora; dal lato opposto della stanza c'era una libreria e poco vicino, un letto.
Alessanro posa le sue cose vicino alla porta.
"Come hai fatto a sentirmi, o meglio a capire che ero io?"
"Diciamo solo che è grazie a qualche giocattolino impiantato quà e là per la stanza. È complicato da spiegare, e ancora di più da comprendere.
"Vorrei non crederti, eppure lo sto facendo. Quindi, che fai qua dentro?"
"Mah… studio, progetto, pianifico mosse future, mi rilasso, prendo una tazza di tè, passo la giornata e via dicendo. E visto che sei già dentro, prego prenditi pure un posto sull'altra poltrona."
Alessandro, si avvicina cautamente come cercando di capire o meno se ci siano delle trappole all'interno della stanza e, nello specifico, nel suo cammino. Alla fine, raggiunge l'altra poltrona, poco distante da quella che occupa il proprietario della stanza.
"Ne gradisci un po'?"
Il sicario fa cenno alla teiera, l'ospite non fa nemmeno in tempo a rispondere che l'altro sta già versando il caldo liquido in una nuova tazza, abbastanza costosa al primo sguardo, per giunta.
"Aspetta, perché sei così gentile?"
"Mi è sempre piaciuto pensare che un buon padrone di casa debba far sentire a suo agio i propri ospiti; sai, non è molto carino quando un padrone di casa non ti offre qualcosa, è più per l'ospitalità."
"Eh? No, sto intendendo un altra cosa: tu sei una persona molto più schiva. Cavolo, immaginavo che soltanto cercando di entrare qui dentro avresti cercato di uccidermi… e invece mi stai offrendo da bere. Anzi, in realtà potresti cercare di uccidermi anche adesso. Dov'è l'inghippo?"
"Inghippi? Non ci sono inghippi, cosa ci gioverei nella tua morte? Soddisfare una sete di vendetta creata dalla tua immaginazione? È una scusa ridicola, e non ne varrebbe la pena date le circostanze."
Le risposte non convincono il "nuovo arrivato" della Machinamenta e di certo la voce monotona sintetizzata da un dispositivo text-to-speech e il solo fatto che non ha mai visto la sua faccia non aiutano a rendere il cappellaio credibile. È un individuo misterioso, che ha molti soprannomi e che solitamente adopera solo sotto l'ordine della Sovrintendenza, anche se è registrato come membro effettivo di una squadra della Machinamenta. Alessandro s'accavalla le gambe e cerca di emulare la postura del padrone della stanza.
"Davvero? Sai cosa dicono in giro su di te, vero?"
"No, non ne ho una grande idea. Cosa dicono?"
"Fai un ottimo caffè."
L'interlocutore chiude lentamente il libro che stava consultando, lo ripone lentamente nello stesso tavolino dove aveva messo la sua tazza e il glifo disegnato sulla tuba si concentra sull'agente.
Speravo che potevi dirmi qualcosa d'intelligente, qualcosa di decente, una bella battuta o qualcosa che non sapevo. Heh, immaginavo chissà cosa… storie dell'orrore, leggende, parentele segrete tra me e 002-IT… e tu porti a galla il caffè."
"Ehy, se vuoi le storie dell'orrore e le leggende metropolitane che girano intorno a te ho pure quelle."
Avanti, illustrami allora. Ti ascolto"
Il sicario riprende il libro e ritorna a leggerlo, senza pagare troppa attenzione ad Alessandro che nel frattempo si porta in avanti, e congiunge la mani.
"Innanzitutto, ti affibiano un sacco di nomignoli; tra questi conosco nomi come il cappellaio matto, il cacciatore onniscente, l'angelo della Sovrintendenza e altri ancora. Nessuno sa bene il tuo modus operandi, e quasi sempre riesci a portare a termine il tutto con il massimo della segretezza, e in caso contrario riesci ad insabbiare spesso il tutto. E queste sono cose che sanno tutti, almeno penso. Le persone si inventano storie per spiegare come operi, alcuni dicono che sei un anomalia, altri dicono che sei un automa, altri semplicemente dicono che sei un O5 che monitora la situazione all'interno della branca. E sì, girano tante storie sugli O5, ma non sono nulla rispetto alle storie della Sovrintendenza."
"Mi immaginavo storie stupide, ma sei andato oltre le mie aspettative. Per intenderci, tutte queste storie nascono solo perché non mi faccio vedere molto in giro; ed è una cosa che prevedevo ma apparentemente la situazione è uscita fuori di controllo."
"Anche il Quinto Sovrintendente non si fa vedere in fac-"
"Non cominciare anche tu con quella storia, per carità…"
"Perché? Che c'è di male?"
Il sicario si mette a massaggiare l'area dove, sotto la tuba, dovrebbero trovarsi le tempie; emette un sospiro e cerca di ricomporsi, forse trattenendo diversi insulti.
"La tua ignoranza. Mi sta rodendo il fegato, come un superalcolico distillato dalla stupidità e la disinformazione! Quinto non si nasconde, anzi probabilmente è uno dei Sovrintendenti che si vede di più nei Siti. Tu puoi vedere la sua faccia, sai che esiste. Ma appena svolgi lo sguardo, ti dimentichi della sua esistenza. E sono abbastanza sicuro che ci siano molte meno storielle su di lui che di me per questo semplice motivo."
"Chiedo scusa Brief se cerco di controbattere, ma io so perfettamente che Quinto esist-"
"Mi stavo riferendo alla faccia, potrei essermi spiegato male. Per megl'intenderci vogliamo riferirci al frammento d'informazione che si occupa di farti ricordare i lineamenti del volto del signore dei memi. Questo viene obliterato dalla tua mente, cestinato e buttato fuori da lì. O almeno finché non rivedi la sua faccia; anche se subito dopo ti dimentichi di nuovo tutto di nuovo e il processo ricomincia, fino allo sfinimento."
"Oh beh, quindi devo immaginare che non ti interessino queste storielle, eh?"
"Queste dicerie all'interno del personale, non fanno bene. Sono principalmente cose stupide, nate per caso. Sono solo storie che li allontanano dalla verità. Se proprio vogliono capire qualcosa, possono andare a chiedere a persone vicine al tizio interessato, che ne so… familiari, amici, nemici giurati… ci sono tante persone che si vanno ad informare sui propri amici o nemici. Piuttosto di discutere su questi argomenti, prova a portare a galla qualcosina di più interessante. Immagino che vadano bene solo se utilizzate come scherzi, ma se le dicerie diventano qualcosa di serio diventa un problema."
L'ospite mugugna un poco, ma sospettava che il sicario decidesse di saltare a qualche altra discussione.
"Adesso mi stai chiedendo cose difficili. Cosa ti può interessare?"
"Un po' di tutto, sono un uomo di cultura e ben informato. Vuoi una lista di possibili materie di discussione su cui potremmo discutere?"
"Uh, no. Ne farei volentieri a meno… Anzi, forse ho un idea migliore."
"Parla, prego. Sono curioso."
"Tu eri il supervisore del team che ha progettato Tenaglia. Sì, dopo che mi aveva cercato d'utilizzare come scudo umano durante uno dei suoi test preliminari di calibrazione mi sono deciso a leggere il suo dossier, anche se era incompleto. Quindi, la domanda è questa: cosa ti ha portato alla sua creazione?"
"Potrebbe essere una storia interessante. Devi sapere che avevo il ragazzone in casa già da un po' anche se all'epoca non avevo una grande idea di cosa farci. L'avevo comprato ad un asta. Era leggermente illegale? Forse, ma c'erano cose carine in vendita, sono abbastanza sicuro che qualcuno abbia comprato una copia palesemente falsa della Mona Lisa all'epoca. Era comunque uno degli articoli meno interessanti, e stavo pensando di utilizzarlo come decorazione per il giardino. Quando ho visto che il Comitato Etico voleva avviare il progetto per rimpiazzare le cavie mi son detto: ehy potrei utilizzarlo per sperimentare un po'; c'è della scienza da portare avanti! E quindi ho deciso di supervisionare uno di questi esperimenti, che poi abbiamo deciso di utilizzare per creare qualcosa da utilizzare sul campo da battaglia."
"Va bene, ma quando hai iniziato a prendere in considerazione l'idea di utilizzarlo sul campo?"
"Più che altro per scherzo, quando lo abbiamo iniziato ad istruirlo su pose, frasi ad effetto, circa la manipolazione di oggetti. Erano tutti piccoli esperimenti preliminari che stavamo conducendo per assicurarci che l'androide in sé fosse funzionale. Abbiamo notato che era predisposto a diventare un metodo efficente per uccidere, reprimere o neutralizzare anomalie… o il CFO, se preferisci. Pensavamo di trasferirlo in un altro corpo più moderno, all'inizio, ma non è stato possibile; c'erano numerosi parti che si erano integrate con le vecchie interfacce della macchina, il codice era incasinato e trapiantare i neuroni artificiali non è una grande idea, è tecnologia fragile… non penso che tirarli fuori senza dannegiarli sia possibile. Comunque, penso sia meglio così. È abbastanza intimidatorio, tutto quel metallo potrebbe far scappare un bel po' di persone; specie se ti grida contro. Un altra ragione probabilmente era il budget, questo esperimento particolare era finanziato di tasca mia. E sinceramente fare un nuovo androide sarebbe costato quasi come casa mia."
"Aspetta, Hai una casa? Pensavo che tu vivessi solo qui dentro."
"Certo che ne ho una, non sono mica un senzatetto. Sebbene tu possa pensare altrimenti, io in realtà ho un bel gruzzolo. Anche se sono abbastanza restio ad utilizzarlo per delle comodità personali."
Alessandro si guarda un po' intorno, giusto per ulteriore curiosità alimentata dalla discussione. Il Sicario stava leggendo "La Fine del Mondo Storto", forse più per noia che per vero e proprio interesse. Il letto che aveva intravisto entrando era già perfettamente rifatto, tanto che cento lire potrebbero rimbalzarci sopra, se avesse voluto provarci. Sopra il tavolo però c'era qualcosa di più… interessante, qualcosa che attirò la sua attenzione. Sopra quel tavolino, in mezzo al computer e le mille cianfrusaglie sparse in giro, che in prevalenza sembravano componenti elettroniche, pezzi di metallo e via dicendo, vede un libro con una strana rilegatura e numerosi segnalibri che escono da questo. Alcuni segnalibri sembrano parti di giornale strappati, anche se ciò era perfettamente normale agli occhi di Alessandro, siccome era un usanza anche sua, si chiedeva quali segreti potesse nascondere quel libro: era forse un diario personale? Un insieme di informazioni classificate? Prima che ritornasse ad ascoltare quello che gli stava dicendo il padrone della stanza, nota infine che sopra il libro era stato adagiato un piccolo registratore vocale, non estremamente vecchio, non nuovo di zecca. Sembrava usato da un po', e Alessandro intuisce che Brief non lasciava nulla al caso, pertanto il libro e il registratore dovevano essere collegati.
"Cosa ci fai con i tuoi soldi allora? Non ho mai sentito una persona utilizzare "gruzzoletto" così, devi avere una bella somma nascosta, non può trattarsi di poco."
"Buon intuizione, sì nascondo un bel po' di soldi. Li utilizzo principalmente per riciclare altro denaro per finanziare vari progetti interni qui dentro, mie ricerche personali e per… acquistare della tecnologia che mi interessa personalmente. Ogni tanto lo utilizzo per comprarmi anche qualche cioccolatino se proprio devo essere sincero, ma altrimenti non spendo le mie riserve più di tanto"
"Urca… detto così sembra che ti pagano un sacco. Se posso permettermi, quanto ti danno i Sovrintendenti? Ci dev'essere un motivo se hai così tanti titoli, e probabilmente quel motivo ti permette di avere così tanto denaro."
"I Sovrintendenti? Ah, non mi danno quasi nulla. Mi pagano giusto le spese per il trasporto e qualche piccolo extra, ma quando mi mandano ad uccidere qualche figura importante del CFO, un eventuale sospetto, o qualsiasi altra persona che loro vogliono morto non richiedo molto. Ho già tutto quello che mi serve, altri soldi in più non farebbero altro che male."
"Come diavolo hai fatto allora? Non riesco a capire."
"Eh, come posso spiegartelo…? Oh beh, una volta c'era questo gruppo mafioso relativamente piccolo, controllava diverse aziende: ristoranti, alberghi, agenzie di moda… Insomma, cose di quel calibro. Mi hanno fatto un torto, e io ho fatto un torto a loro. Solo che loro non possono più lamentarsene…
"Eh…?"
##green| "Diciamo solo che alla fine avevo tutti i loro soldi, e nessuno in città si ritrovava più un tizio che richiedeva il pizzo per un po'."
Il sicario richiude il libro che sta leggendo, poi si alza e va' verso la libreria, ripone il libro al suo interno e inizia a cercare tra gli scaffali.
"Se me lo chiedi, probabilmente avrò già letto tutti questi libri una o due volte. Non posso recuperarne altri molto facilmente per via delle misure di sicurezza del Sito, devo per forza farli recapitare prima a casa mia quando sono in zona, metterli in una scatola, compilare dei moduli per la libreria dalla quale li vado a comprare e dopo portarli qui quando torno. Un sacco di trambusto per poco."
Nel frattempo Alessandro ripassa per il tavolo, guarda velocemente quello che c'è sopra come per assicurarsi di quello che aveva visto, e dopo una manciata di secondi ritorna alla sua poltroncina.
Poco dopo, Brief riprende il suo posto tenendosi un libro appoggiato al fianco.
"Sbaglio o sei ingrassato?"
"Uh? Oh… ho solo mangiato un po troppo ieri, forse ho bevuto troppe bibite gassate e quindi mi si è gonfiata la pancia."
##green| "Uhm, comprendo… Comunque, ho una domanda importante da farti…"
Il sicario prende un telecomando dal tavolino su cui era ancora poggiata la teiera, preme un pulsantino rosso e, nell'altro capo della stanza, si accende un piccolo televisore, lo schermo mostra una protesta, probabilmente presa luogo da qualche parte negli Stati Uniti d'America. Alle volte lo schermo cerca di inquadrare qualche scena più violenta delle altre, dove mostrano luoghi presi a ferro e fuoco, o simili.
"Può sembrare strana come domanda, ma cosa ti sembra?
"Non saprei… mi sembra una rivolta come un altra, perché?"
"Secondo me, è una manipolazione. Un qualcosa di più… grande.
Alessandro rimane ammutolito per un po', pensa ad una risposta, un qualcosa per confutare la tesi del suo collega; gli arrivò il colpo di genio e perfino le parole giuste, rivedendo tutte quelle personcine sgambettare sullo schermo. L'Agente aprì la bocca per iniziare a parlare, ma il Sicario lo zittì.
"Non fraintendermi, si vede che tutti i presenti stanno lottando per delle cose a cui credono veramente, ma secondo me la storia non finisce qui. Hai presente gli anglofoni? Quelli della sede principale?
"Gli anglofoni? Ci ho avuto a che fare una volta, quando uno dei loro piccoli convigli è arrivato fin qui. Sinceramente? Non mi erano molto simpatici, sono abbastanza sicuro che avevano deciso di odiare me e tutte le cose che mi circondavano."
"Uh, forse è solo una tua esperienza, erano sempre stati relativamente cordiali con me. Comunque, stiamo dilagando. Se tu conosci bene il loro modus operandi, forse saprai già che amano mettere in gioco tattiche… subdole.
"Tattiche subdole? Oh, adesso ho capito perché ti trattavano con rispetto, siete simili!"
"Molto divertente, ma non è il punto della situazione. Senti, questa potrebbe essere una cosa molto grossa. Potrebbe trattarsi di una grossa breccia di contenimento, un rischio di segretezza, oppure una semplice rivolta civile."
"Aspetta, tu non sei nemmeno sicuro di quello che stai dicendo?"
"E ti stupisci? Quei tizi sono estremamente orgogliosi, probabilmente nemmeno la Sovrintendenza ha notizie ufficiali. Voglio dire, potrebbero aver in mente di bombardare l'area sotto la loro giurisdizione.
"Bombardare l'area sotto la loro… cosa diamine stai dicendo? È fuori discussione, non farebbero mai qualcosa del genere!"
"Alessandro, ti prego. Ascoltami bene. Fai due più due."
"Perché dovrei ascoltarti? Probabilmente non sai nemmeno di quello che stai parlando!"
"Perché stai pensando in modo irrazionale, e perché tutto quello che stai dicendo ora dipende da una singola tua ipotesi non confermata che riguarda il fatto che io sia pazzo. Ascoltami."
"D'accordo, ti ascolto."
"Noi viviamo in un mondo dove le persone non conoscono le anomalie. Giusto?"
"Giusto."
"Quante anomalie hanno gli anglofoni?"
"Ti sembra che io sappia queste informazioni?"
"Ne avranno sì è no… molte, troppe. Ecco quante. Bene, ora che sappiamo che hanno "troppe" anomalie, secondo te quante ne esistono che potrebbero potenzialmente riavvolgere il tempo o, possibilmente, la realtà?"
"Arriva dritto al punto."
"Il punto è che data l'enorme quantità di anomalie in loro possesso, e la natura di queste, gli anglofoni hanno un potere molto più grande di quello che aspetteresti."
"Noi abbiamo delle fortezze mobili nel nostro arsenale. Non ti sembrano potenti? Dubito che gli anglofoni hanno i nostri automi."
"Dubito anche io, al massimo hanno un prototipo di un Centaurus. Ma non lo possono far funzionare senza le componenti che produciamo qui. Comunque, devi far conto che le anomalie non sono solo persone ed animali, o cose viventi i generale. Possono essere anche oggetti o armi. Secondo me hanno qualcosa in mente.
"E cosa vuoi fare? Andare a scoprire i loro segretucci a mo' di agente segreto?
"No, rimarrò ad aspettare. È inutilmente rischioso e probabilmente controproducente secondo i miei interessi. Sono solo piccole curiosità, ma probabilmente non cambierà nulla."
"Contento tu."
Marchigiani fa le spallucce, andando a posare nuovamente gli occhi sul televisore. Poi con uno sprazzo di genio, si ricorda che il tempo non si ferma magicamente durante le discussioni; pertanto da un occhiata al suo orologio. L'orologio segnava le cinque del pomeriggio; dovrebbe tornare ai suoi alloggi e metterli in ordine… e occuparsi di qualche altra faccenda. Cerca velocemente una scusa per uscire dalla stanza e tornare a farsi i propri affari.
"Oh, si sta facendo tardi. Devo andare a controllare l'equipaggiamento prima che si faccia sera."
"L'equipaggiamento? Non l'avevi già fatto prima"
Questa non ci voleva.
"Oh, mi avevano chiamato prima per dirmi a sorpresa che mi avevano assegnato al Centaurus stasera."
"Capisco. Dev'essere un problema con le batterie. Quando la togli, stai attento a non toccar troppo il cavo del sistema di refrigerazione che passa per di lì… qualche idiota dell'ambasciata americana voleva provare quanto pesavano le batterie, ed estraendole di fretta ha danneggiato qualche cavo."
"D'accordo. Starò attento, non ti preoccupare."
Alessandro recupera le cose che aveva lasciato all'ingresso, e con un ultimo saluto che viene subito rimandato, esce dalla stanza richiudendosi la porta dietro di sé.
S'incammina sugli stessi corridoi su cui stava camminando quindici minuti prima, sempre sotto le stesse lampade che si accendevano pian piano al suo cammino, ancora ponderando sulla discussione che ha concluso poco fa.
Per un attimo si ferma e si accosta al muro, posandoci sopra la mano. Sebbene non poteva sentire la corrente elettrica che scorreva placidamente dietro le pareti, sapeva che dietro quel muro c'erano diversi cavi che aiutavano a reindirizzare corrente per tutta la struttura. Ancora una volta, si ricorda che il Sito Vulcano è un organismo a sé stante, che vive e respira per conto suo. Placido o turbolento, continuerà ad aiutare la Fondazione ancora per molti anni, finché non accadrà qualcosa di irrimediabile che andrà a eliminare una testa dell'Idra. E allora, il resto del suo corpo continuerà a combattere per riavere indietro i rimasugli della sua testa, per riappropriarsene e poi, dopo averla seppellita, farne crescere di nuove.
Hey, se stai leggendo sappi che sto sperimentando un po' con paesia straniera. Non leggere i seguenti haikou come se li facessi io, poiché li vorrei pensare che li scrivesse Brief nel tempo libero, un personaggio misterioso, ma dargli passatempi aiuta a svelare in qualche a diminuire il suo alone di mistero.
(Inoltre, scrivo questa cosuccia qui perché era divertente, per questa tab ho dovuto copiare il codice della tab dell'aragosta e senza accorgermene il titolo di questa tab era inizialmente "BIG haikou" invece di solo "Haikou")
"Il cuciaro si posa
e nella tazzina, lo zuccaro
si sposa."
"Iv'io mi giro e l'arma celo
per vedere il corpo
per le strade, al gelo."
"In forgia creai
perfezione in acciaio, onore in macchina.
Quel giorno, giustizia ideai."
Elemento #: SCP-XXX-IT
Classe dell'Oggetto: Keter
Procedure Speciali di Contenimento: Data la sua natura, SCP-XXX-IT non è contenibile tramite mezzi convenzionali, tuttavia è stata istituita una zona di contenimento intorno alla sua posizione. Questa zona di Contenimento che misura circa 3 km2, è sotto giurisdizione del Sito Nettuno. Il sito monitora l'area con un unità di contenimento navale secondaria di classificazione Abdero. Attualmente SCP-XXX-IT, al momento della scrittura del documento, si trova alle coordinate 39°15'45"N 14°00'52"E, in fondo al Mar Tirreno alla profondità di circa 3200 metri sotto il livello del mare. In caso SCP-XXX-IT decida di muoversi fuori dalla sua area di Contenimento, l'unità navale Abdero assegnata ha l'incarico di spostare la zona di contenimento fino a che non la sicurezza delle operazioni della Fondazione non è più a rischio.
Descrizione: SCP-XXX-IT è una specie d'aragosta simile nell'aspetto alle Palinurus mauritanicus lunga circa 1 km, larga circa 500 metri e alta 230 metri, anche se occasionalmente se si innalza può diventare alta fino ai 260 metri. A causa della natura di SCP-XXX-IT è impossibile effettuare analisi adeguate circa la sua natura, e nello specifico il capire cosa abbia causato la sua enorme grandezza, anche se è altamente probabile il coinvolgimento del naturale processo di telomerasi, tipico delle [SCHMEEP], che non smette mai di funzionare al contrario degli esseri umani, che terminano questo processo enzimatico all'età di circa [SCHMEEP] anni. Le antenne di SCP-XXX-IT-J sono danneggiate e/o spezzate, attualmente una delle due antenne è conservata in quattro diverse parti del Sito Nettuno, fatta recuperare dal Sito Plutone nel [SCHMEEP], a seguito all'istituzione del Sito Plutone, a partire dagli archivi principali del RIDIA. Sembra che la mancanza di antenne funzionanti comporti in SCP-XXX-IT una continua confusione circa gli ambienti circostanti, e di conseguenza solitamente rimane sempre nelle solite zone, occasionalmente fermandosi fuori dall'area in cui è solito girovagare.
A causa della sua grandezza, e a causa dell'energia che deve essere utilizzata mantenere operativo un corpo di tali dimensioni, SCP-XXX-IT è perennemente in uno stato di quiescenza e rimarrà a riposo per un periodo variabile tra i tre o cinque mesi, prima di risvegliarsi e procacciare del cibo tramite la filtrazione dell'acqua, per nutrirsi di krill e pesci come tonni, acciughe, o altri animali; generalmente SCP-XXX-IT si sposta per circa 50-100 m ad ogni risveglio. Sebbene il processo di telomerasi sia naturale nelle aragoste, come già spiegato in precedenza, le dimensioni di SCP-XXX-IT sono senza precedenti, e non c'è un modo concreto per spiegare come abbia raggiunto la sua grandezza attuale; tuttavia i membri del personale specializzati in Antropologia (del Sito Cerere) e gli Ittiologi (del Sito Nettuno) hanno formulato diverse teorie al riguardo:
- SCP-XXX-IT possiede un metabolismo estremamente efficiente che gli permette d'avere abbastanza energia per sostenere le richieste energetiche del suo corpo e non morire di stress per la muta dell'esoscheletro (La reale ragione per morte naturale di molte aragoste).
- SCP-XXX-IT possiede un anomalia che in qualche modo gli permette d'avere "Energia infinita", che, teoricamente, gli consente di sopravvivere per sempre. Se questa teoria si dimostra veritiera, si può presumere anche che SCP-XXX-IT possa crescere ancora di più con il passare degli anni.
- SCP-XXX-IT non è un aragosta come altre, ma piuttosto un entità più simile a [REDATTO], entrata nella nostra realtà tramite [REDATTO].
Premessa:
Il seguente documento è la trascrizione di una registrazione audio tra due sottomarini del RIDIA avvenuta il ██/█/40 durante una pattuglia nel Mar Ionio. I sottomarini erano entrambi delle Classi U-212 (I più avanzati nelle mani del Regio Istituto, che tra le aggiunte notevoli si possono notare dei sonar in stadio prototipale), il primo è varato come Gazzana, mentre l'altro è stato chiamato Romano Rossi.
REGIO ISTITVTO
DELLE ITALICHE
A N O M A L I Æ
Inizia la registrazione, attualmente il Rossi sta viaggiando a 5 nodi mentre il GAZZANA viaggia a 2 e si trova a diverse miglia di distanza dal Rossi.
R.R: Procedere a 38 gradi Nord e a 17 gradi Est.
G: Ricevuto. Procedere a 38 gradi Nord e a 17 gradi Est.
Seguono diversi minuti di silenzio radio
R.R: Uh, Gazzana il nuovo radar ci sta segnalando un immenso corpo a 3 miglia di distanza.
G: Il nostro non segnala niente, rallentate a 1 nodo per evitare un possibile impatto.
R.R: Ricevuto… oh…. _̶͘_̢͘_́͜͡͠_̵̶̡͢͞_̡̀͢҉_҉̨͏_̕͝_̕͘͡_̶͞͏͢͠_͘͘͞ !!
G: Rossi? Rossi che sta succedendo? Fate rapporto!
R.R: Il corpo si è mosso ad una velocità impressionante… ma adesso è tornato alla posizione originaria. Cosa dovremmo fare?
Inizia un silenzio radio che dura tre minuti.
G: Il comandante ███████████ ha ordinato l'emersione immediata, esegua Rossi.
R: Il corpo si sta muovendo di nuovo, questa volta contro di noi! Riteniamo che eliminare la minaccia sia la direttiva principale, stiamo caricando due siluri e richiediamo il vostro supporto.
G: Negativo. Rossi emerga subito, questo è un ordine diretto del comandante!
Secondo le testimonianze dei soldati sopravvissuti, in questo momento il Rossi lancia i suoi due siluri caricati a bordo.
R: Nemico abbattuto, il corpo anomalo sta sprofondando negli abissi. Stiamo cominciando l'emer-
Le comunicazioni sono tagliate bruscamente e a questo punto sul radar del Gazzana appare il corpo anomalo, designazione temporanea ancora da effettuare. Il Gazzana comincia questo punto l'emersione.
Note aggiuntive:
Dopo diversi minuti dall'emersione, venne rinvenuta un enorme porzione di materiale organico, che il RIDIA decise di contenere nel Sito Plutone per effettuarne inizialmente delle analisi, per poi sottoporlo ad un processo di imbalsamazione. L'antenna coincide con quella che sembra mancare ad SCP-XXX-IT. Il fato dell'equipaggio del D.I.A non è chiaro per via di mancanza di documentazioni aggiuntive sui suoi membri.
Premessa:
Il seguente addendum è stato compilato in seguito agli eventi del 14/04/2019, in concomitanza dell'arrivo del direttore della Divisione sulla Ricerca e Manipolazione della Genetica (DRMG) al Sito Nettuno per supervisionare la raccolta di campioni aggiuntivi per le proprie ricerche.
Il dottor James Aisenberg entra nella stanza per il ristoro del personale del Sito Nettuno, dopo un attimo d'esitazione si decide ad attirare l'attenzione.
Dr. James Aisenberg: Chiedo scusa, chi è il responsabile di SCP-XXX-IT? O almeno, voglio dire… Chi ha autorità sull'unità navale che lo osserva?
Dr. Gianfranco Goldoni: Sono io
Il Dr. Gianfranco Goldoni si avvicina al Dottor Aisenberg.Dr. Gianfranco Goldoni: Lei dovrebbe essere il Dottor Aisenberg, la stavamo aspettando. Prego mi segua.
I due escono dal luogo per il ristoro per entrare in un altra stanza non molto lontana. In essa sono stivate delle casse e su un tavolo centrale è poggiata una porzione del carapace di SCP-XXX-IT
Dr. Gianfranco Goldoni: Ecco quello che era venuto a vedere. Credo che sia più che sufficiente, i miei uomini ci hanno messo molto a recuperarlo. Quella cosa è difficile da scalfire.
Dr. James Aisenberg: Uhm… no, non basta. Mi serve un pezzo di carne, o emolinfa, se possibile. Da un carapace è più difficile estrarre il materiale che mi serve. Tra l'altro, come lo avete recuperato? Pensavo che quella cosa aspirava tutti i mini-droni che mandavamo.
Dr. Gianfranco Goldoni: Siamo riusciti a trovare un punto del suo guscio che era stato danneggiato sul suo dorso. Da lì i droni non vengono aspirati, e se vuole possiamo rimandarne uno fino lì. Si poteva intravedere un po' di "polpa" di quel coso.
Dr. James Aisenberg: Questa è una buona notizia, senti prima di arrivare qui ho passato in rassegna i progetti del Vulcano, giusto per controllare i droni che utilizzate qui per le esplorazioni subacquee, e da quello che ho capito qui avete soltanto dei droni con… pinzettine, manine e via dicendo. Quindi, mi sono fatto portare da mio fratello un nuovo giocattolino, vieni vieni.
Il Dr. James Aisenberg conduce il Dr. Gianfranco fuori dalla stanza, e infine fuori dalla struttura principale del Sito Nettuno, fino a portarlo al Porto, vicino ad un piccolo container, infine il vice-direttore apre il container fino a rivelare un nuovo drone sperimentale della generazione Anguis, sviluppata recentemente dalla DRIA, nel Sito Vulcano.
Dr. James Aisenberg: Ecco qui, un nuovo drone nuovo di zecca, dovremmo togliere l'imballaggio di polistirolo, ma non è un problema. Allora, in breve rispetto ai droni più vecchi che utilizzate, questo ha sensori migliori, telecamere migliori, un supporto con un interfaccia neurale uomo-macchina e la cosa più importante per me, mini trivella con estrattore di campioni. Praticamente, una piccola siringa.
Dr. Gianfranco Goldoni: Interfaccia Neurale? Come funziona?
Dr. James Aisenberg: Hai mai pilotato un Centaurus? Comunque, una vera e propria interfaccia neurale non c'è ancora, o meglio c'è ma non è ancora abilitata nel sistema, per adesso si utilizzano ancora dispositivi VR. Quindi, beh. Penso di aver finito la spiegazione.
Dr. Gianfranco Goldoni: Sì è interessante, ma non credo che al sito ci sia qualcuno che riesca ad operarlo. Non abbiamo mai usato un drone simile… magari potresti prendere uno dei tuoi ricercatori che lo sa usare, risparmieremmo del tempo prezioso: non sappiamo quando quel coso si potrebbe risvegliare.
Dr. James Aisenberg: Scusami, ho dato per scontato che sapevate già come pilotare quest'affare, non mi sono informato molto sui vecchi droni ma cercherò di rimediare appena torno all'Asclepio. Sono venuto qui solo per avere i campioni, e tornare, non voglio dilungarmi oltre. Ora… dove ho messo il kit…?
Il vice-direttore della DRMG inizia a rovistare tra i vari imballaggi di polistirolo, fino a trovare una scatola contenete un dispositivo per la realtà virtuale. Lo esamina velocemente controllando l'integrità della confezione e si rivolge nuovamente a Goldoni.
Dr. James Aisenberg: Ok, ora dobbiamo raggiungere SCP-XXX-IT. Sai, il drone non ha tutta questa gittata, non penso che da qui riusciamo a raggiungere quel crostaceo senza incappare in alcuni problemi, come raggiungiamo la nave che pattuglia l'area?
Dr. Gianfranco Goldoni: Da questa parte, mi segua.
I due camminano lungo il molo, fino a raggiungere una navetta su cui viene caricato il container del drone, raggiungono poi la nave in pattuglia sopra SCP-XXX-IT. Dopo aver lasciato il drone a due meccanici, che si occuperanno del rilascio alla baia per singoli droni inclusa nella nave, si dirigono una stanza di controllo.
Dr. James Aisenberg: Quindi… uh.
James Aisenberg rimane ad armeggiare per qualche minuto con il computer.
Dr. Goldoni?: "Uh" cosa?
Dr. James Aisenberg: Dobbiamo aspettare che si installa il programma, e questo computer è lento. Pensavo che avevate strumentazione più veloce.
Dr. Goldoni: Aspetti, non è che il programma per la scansiane del fondale marino è ancora acceso?
Dr. James Aisenberg: Il cos-? Oh aspetta, l'ho trovato. L'ho chiuso per ora, non ci serve.
Dr. Goldoni: Quanto dobbiamo aspettare?
Dr. James Aisenberg: Mah, saranno cinque minuti, avete del caffè qui? Va bene anche l'istantaneo, tanto devo solo rimanere sveglio. Non dormo da un po'.
Direttiva: SRE-M/4726{Eth09}
Circolare Interna:
La Sezione Regolamentazione Etico-Morale
VISTE
le inaccettabili condizioni etico-morali correlate all'uso dei Classe D ed ai significativi rischi corsi dagli operativi sul campo, sia militari che non,
EMANA
la direttiva SRE-M/4726{Eth09} (da ora in avanti "Eth09") per limitare l'uso dei Classe D e per assicurare il massimo tasso di sopravvivenza degli operativi sul campo; a tal fine la SRE-M
RICHIEDE
attività di Ricerca & Sviluppo per la costruzione di unità robotiche autonome di forma umanoide per la produzione in massa e la sostituzione, in ogni frangente possibile, dei Classe D e degli operativi sul campo.
Tali unità dovranno essere in grado di effettuare operazioni sia fisiche che mentali proprie di un agente addestrato.
Devono essere in grado di prendere decisioni autonome, ma entro i limiti degli ordini impartiti che non possono essere bypassati.
Le unità devono essere producibili in massa e in numero desiderato e dunque sacrificabili.
Si dà tale incombenza alla Sezione Progettazione Avanzata sotto la direzione del Dott. Tullio Cruciani presso il Sito Vulcano.
21/10/200█
Dott. Emanuele Bigotti
Direttore SRE-M
Fondazione SCP | -IT
Designazione Progetto: AB-57 SRE-M/4838{Eth09}
Coordinatore del progetto: Brief ██████
Data Inizio Lavori: 06/08/200█
Data Fine Lavori: 27/01/2011
Luogo delle Operazioni di R&S: Sezione Progettazione Avanzata, Sito Vulcano
Budget Associato: ███.000 €
Descrizione: Prototipazione e costruzione di unità robotiche di forma umanoide per la sostituzione di agenti sul campo. Il progetto si divide in 2 task paralleli:
- Ricostruzione di un corpo robotico con capacità sensoriale e di movimentazione equipollente a quella biosensoriale e biomeccanica di un corpo umano, rendendolo insensibile al dolore e incapace di fuggire dal campo di battaglia se non sotto diretta autorizzazione del coordinatore del progetto o del capitano della squadra β della SSM-IX "Machinamenta".
- Sviluppo di una soluzione software di controllo con le stesse capacità cognitive e solutive di un essere umano, ergo una intelligenza artificiale generale (d'ora in avanti "IAG").
Sviluppo del Progetto: Il progetto AB-57 SRE-M/4838{Eth09} è partito dal ridisegnamento del corpo di un vecchio animatrone di forma simil-umanoide per scopi bellici calcolando innanzitutto lo spazio occupato dalla nuova IAG di tipo Auth0r-34 che doveva ospitare. Per non sprecare spazio prezioso, sono stati utilizzati Neuroni Artificiali (d'ora in avanti "NA") collegandoli al vecchio sistema originale dell'unità, già estremamente avanzata per i suoi tempi. I NA sono composti da tecnologia nanoquantica semi-anomala ricostruita da SCP-███-IT, SCP-███-IT e SCP-███-IT; la parte mnemonica della stessa utilizza strutture ad RNA ricombinante che assicura un livello di miniaturizzazione estremo. Questa organizzazione ha permesso all'unità di effettuare diverse neuroevoluzioni, dando modo all'IAG di automodellarsi, evitando il lavoro di progetto sull'architettura neurale.
Contemporaneamente allo sviluppo della IAG Auth0r-34, il corpo animatronico è stato migliorato sostituendo la maggior parte dei pistoni idraulici con dei [REDATTO], risaldando e collegando svariati cavi tranciati, utilizzando inoltre una nuova lega metallica di [REDATTO] e [REDATTO] per il chassis dell'unità.
Subito dopo aver creato l'intelligenza artificiale e aver ridisegnato il chassis, il team di sviluppo è passato alla progettazione e il disegnamento delle armi e armature modulari dell'unità; durante questo periodo l'unità ha avuto modo di neuroevolversi lentamente aiutando in diverse mansioni alcuni membri del Sito Vulcano, trasportando spesso carichi troppo pesanti per un essere umano, o aiutando i ricercatori nelle proprie mansioni grazie alla conoscenza caricata nella banca dati dell'unità.
Successivamente è partito il processo di addestramento della IAG in essere, "costringendo" la IAG a risolvere vari scenari di guerriglia, facendole intuire la posizione di varie minacce, trappole e presenza nemica. I primi scenari sono stati seguiti in maniera manuale; a seguire questo addestramento non è risultato più necessario quando la IAG è diventata capace di risolvere la maggior parte di questi scenari in brevissimo tempo, riuscendo pure a individuare posizioni strategiche e posizioni di possibili cecchini.
Prima attivazione
La prima versione della IAG Auth0r-34 è stata sviluppata in 7 mesi, due mesi in meno rispetto ai tempi di marcia prestabiliti. La IAG ha dimostrato sin da subito una corretta cognizione etica nei confronti del personale, ma non nei confronti della vita umana in generale. È stata disattivata dopo 28 ore di utilizzo per essere riprogrammata.
Appunti del team dedicato al progetto Tenaglia
Non abbiamo avuto nessun problema rilevante, l'unità sottostimava i suoi avversari durante le simulazioni, disdegnava la sicurezza dei civili, e a volte li utilizzava come scudo per proteggersi dai proiettili (di gomma). Marchigiani, la prossima volta non farti prendere dal panico, ti sei offerto tu per fare il civile.
Nulla che non possiamo sistemare in qualche mesetto di riprogrammazione e addestramento, nulla di grave.Brief
Responsabile del Progetto
Premessa: L'unità, mentre era ancora disattivata, è stata posizionata in mezzo ad un campo d'addestramento per l'addestramento delle squadre speciali mobili. L'unità era equipaggiata con un arma progettata per sparare proiettili di gomma, da utilizzare durante le simulazioni. Gli agenti che partecipavano alla simulazione erano equipaggiati con armi eguali. L'agente Alessandro Marchigiani si è proposto per fungere da civile durante la simulazione. Gli agenti dispiegati nella simulazione sono stati avvisati dei pericoli in cui potevano incorrere, tuttavia si sono comunque offerti volontari. Il test predisposto aveva come obbiettivo valutare e/o sistemare l'interfaccia di puntamento e la capacità di prendere decisioni tattiche.
Tenaglia: Inizializzazione dei sistemi in corso… Inizializzazione Intelligenza Artificiale Generale in Corso… Attivazione dei protocolli della scannerizzazione e dell'ingaggio contro attività ostili.
Agente Claudia Argentini: "Sentito ragazzi? È ora di fermarlo!"
L'agente Claudia Argentini, Marco Geruzzi e l'agente Giovanni Nicoletti iniziano ad aprire il fuoco sull'androide.
Tenaglia: Attività ostili trovate: Riconoscimento della simulazione in corso… Si avvisa ai non-combattenti di uscire dall'area dello scontro, siccome c'è un 92,3% di possibilità d'uscirne con danni collaterali.
L'androide inizia a sparare in direzione degli agenti, che erano comunque dietro una copertura. Gli agenti rispondono al fuoco.
Agt Giovanni Nicoletti: Dannazione, smettila di recitare pezzo di metallo!"
Tenaglia Negativo, secondo indicazioni del responsabile durante le simulazioni devo rimanere il più passivo e imparziale possibile rimanendo concentrato nell'obbiettivo.
Agt Claudia Argentini:** Allora perché diavolo stai parlando?
Tenaglia: Inefficacia delle armi primarie verificata: Ingaggio in combattimento corpo a corpo.
Agt Marco Geruzzi: Aspetta, cos- questo non era previsto!
L'androide rilascia l'arma automatica designata per l'utilizzo nel test tramite il sistema integrato, andando contro quanto veniva richiesto nel test. Corre verso Allessandro Marchigiani e lo afferra, alzandolo da terra tenendolo in alto per proteggersi da eventuali proiettili. Inizia ad avvicinarsi verso il gruppo di agenti.
Agt Alessandro Marchigiani: ODDIO, ODDIO. METTIMI A TERRA! A TERRA!
Brief: Terminate la simulazione, non erano previsti combattimenti corpo a corpo, o scudi umani, non siamo in un arena romana.
Il test viene concluso con l'androide che era pronto a caricare uno degli agenti a circa quattro metri di distanza. Nessun ferito registrato, i sistemi per il decision-making dell'unità sono stati ricalibrati correttamente per test futuri. L'unità è stata poi ripresa per aver utilizzato un civile, anche se soltanto in una simulazione, come scudo umano ed è stata istruita per una comprensione etica migliore sulla vita umana.
Seconda attivazione
La seconda attivazione della IAG Auth0r-34 è stata effettuata due mesi dopo la sua prima disattivazione causata dai problemi precedentemente evidenziati.
Sebbene non ci siano stati problemi con l'intelligenza artificiale in sé, dato che i problemi scoperti durante la prima simulazione sono stati risolti, i sistemi principali dell'androide funzionavano a rilento, l'unità è stata disattivata per permettere ai tecnici di esaminare le varie componenti malfunzionanti.
Appunti del team dedicato al progetto Tenaglia
Apparentemente durante i test c'è stato un calo della RAM, circa il 47% per via di qualche problema con i neuroni artificiali dovuti a lavori precedenti, oltre che qualche saldatura andata male; non si vedevano molto bene. Inoltre qualcuno non ha trattato correttamente il film termoretraibile con cui avevo rivestito i cavi, non hanno sottoposto il tessuto ad una fonte di calore, come avevo raccomandato tempo fa.
E ora dovremmo aspettare dei mesi per avere libero accesso al campo addestramenti… evviva…Elisabetta Moretti
Vice-Responsabile del Progetto
Terza attivazione
La terza attivazione è stata effettuata con successo un mese dopo l'ultima disattivazione; l'unità ha operato in tutta tranquillità durante le simulazioni riuscendo a disarmare i suoi avversari; tuttavia i tecnici hanno ritirato l'unità dopo trentaquattro ore d'utilizzo continuo, senza un apparente motivo.
[COMUNICAZIONI INTERNE, SITO VULCANO]
[CANALE: OFFICINA (SERIE Eth09)]
Eliza: Brief, perché hai chiesto che Tenaglia tornasse in officina? Non ne vedo il motivo, non c'è stato niente di strano durante le prime ore di simulazione.
Brief: Piastre. D'acciaio. Supplementari. Voglio che sia praticamente invulnerabile ai proiettili, lo rallenterà giusto un po', è abbastanza forte da portare il peso in più.
Eliza: Davvero? Voglio dire, non c'è niente di sbagliato in tutto ciò, ma avevamo già organizzato tutto, dannazione.
Brief: Troppo tardi, ho già iniziato a disegnarle. Dammi giusto due settimane che trovo il metallo in saldo, e mi metto a tagliarlo ed assemblarlo. Abbiamo comprato una Maverick per utilizzarla, non per farle prendere la muffa. O la ruggine. O qualsiasi cosa prenda quella tagliatrice laser.
Quarta attivazione
Dopo qualche settimana di lavoro l'androide è stato ultimato, con l'aggiunta di un armatura migliorata che permette di deflettere ed assorbire i proiettili più facilmente, inoltre è stata implementata l'ottimizzazione della batteria e del risparmio energetico, ottimizzando l'autonomia dell'androide raggiungendo le 66 ore di utilizzo continuo al massimo della potenza, rispetto alle 64 ore di utilizzo continuo precedenti.
Per via di alcune caratteristiche e peculiarità del modello originale su cui si è basata la costruzione di Tenaglia è emerso che:
- L'intelligenza Artificiale Generale è pressoché impossibile da copiare, per trasferirla su un nuovo modello Androide/Ginoide più avanzato, senza che i dati vengano corrotti o danneggiati. Dato che i neuroni artificiali si sono fusi con i vecchi processori dell'animatrone, il trasferimento dell'IAG è impratico e difficilmente porterebbe ai risultati sperati.
- L'animatrone su cui è stata basata l'unità AB-57 è un modello unico, e l'azienda che l'ha prodotto è sconosciuta. Inoltre, gli errori di produzione (quali la mascella sproporzionata dalla quale l'unità prende la demoninazione mnemonica) che caratterizzano l'animatrone sono una eccezione che non si replicherebbero più in una linea di montaggio moderna.
Per via delle ragioni elencate, l'unità AB-57 non può essere replicata; tuttavia l'animatrone è facilmente riparabile e le materie prime necessarie per lo scopo sono reperibili a buon mercato. Inoltre è altamente adattabile e personalizzabile; più armi stanno venendo progettate, disegnate e costruite per permettere all'unità di affrontare ogni minaccia nel metodo più efficente possibile.
Estratto dalle comunicazioni audio di follow up tra la Dr. ssa Elisabetta Moretti ed il Dr. Tullio Cruciani.
Registrazione effettuata dalle telecamere di sicurezza presso la caffetteria del Sito Vulcano.
Dr. Tullio Cruciani: Quindi, ho letto gli ultimi aggiornamenti sul progetto del nuovo androide… Canaglia, giusto?
Dr. ssa Elisabetta Moretti: È Tenagl- no guarda, non starò nemmeno a correggerti. Cosa vuoi sapere?
Dr. Tullio Cruciani: Quindi… Riusciamo a produrre vent-
Dr. ssa Elisabetta Moretti: Aspetta, aspetta; mica mi vuoi fare lo stesso discorso d'una settimana fa che hai fatto con Bigotti?
Dr. Tullio Cruciani: Aspetta, come fai a saperlo? Pensavo che non ne sapesse nessuno.
Dr. ssa Elisabetta Moretti: Ho le mie conoscenze; e no, nel caso la tua prima domanda è "riusciamo a produrre ventimila unità" non ci riusciamo. E manco diecimila, cinquemila inoltre te le sogni.
Dr. Tullio Cruciani: Quindi, cinque?
Dr. ssa Elisabetta Moretti: Una, soltanto una per… sempre, forse.
Dr. Tullio Cruciani: Aspetta, questa cosa va al Comitato. E tutto il budget speso? Che ce ne facciamo mo'?
Dr. ssa Elisabetta Moretti: I soldi li ha messi di tasca propria il sicario, non hai visto i movimenti bancari? In realtà avremmo speso… forse solo i soldi per la Maverick nuova.Dr. Tullio Cruciani: No, non ho visto i vostri movimenti di liquidi. Non pensavo che quel tizio avesse davvero così tanti soldi da buttar via. Quindi, cosa si fa?
Dr. ssa Elisabetta Moretti: Eh, mica ci crepiamo se ne abbiamo solo uno. È abbastanza resistente, il lavoro lo fa bene. Le chimere, o almeno quelle piccole, le fa a pezzeti, quelle grandi… Non abbiamo provato, ma con un po' di difficolta potrebbe farcela. Inoltre è un prototipo, sì l'unità in se è già pronta, ma ci rifiutiamo di definirlo "finito" finché non finiremo di disegnare tutte le componenti aggiuntive e via dicendo, penso che tu capisca cosa sto dicendo.
Dr. Tullio Cruciani: D'accordo. Penso che non sia tutto questo gran disastro. Posso offrirti qualcosa? Un tè, un bicchire di vino, qualcosa?
Dr. ssa Elisabetta Moretti: Nah, sto già bene con il mio bicchiere di Rum. Comunque, non so se l'hai notato, ci sono delle telecamere che ti stanno riprendendo. Non te ne sei accorto?
Dr. Tullio Cruciani: Cos- aspetta, ci sta registrando?
Dr. ssa Elisabetta Moretti: Ci sta inquadrando da un po', penso che ha ripreso tutta la conversazione. Guarda, vedi quella spia la sotto? Ecco, c'è qualcuno dalla sala che ci sta controllando. Da quello che so potrebbe essere Sarah, sai come ci tiene a controllare come lavorano i membri del Comitato Etico, non so te, ma io la temerei.
Dr. Tullio Cruciani: Cavolo, non posso nemmeno prendere una pausa mentre faccio il mio lavoro… quella deve osservarmi ovunque?
Dr. ssa Elisabetta Moretti: Fossi in te, starei attento a non farti mangiare, eh. È possibile che ti dirà qualcosa in una prossima riunione del comitato, o qualsiasi altro rituale satanico che voi facciate.
Al team della Sezione Progettazione Avanzata - SPA / Sito Vulcano
Mi spiegate perché alla squadra di Longitano capita una gnocca-robot pazzesca e a me capita questo… ammasso di muscoli meccanici che sembra essere uscito da uno di quegli scheletri del Ramses di Gardaland mischiato a tonnellate di altra tecnologia?
Comprendo il bisogno di potenza di fuoco e magari restrizioni di budget, ma… davvero, perché? Potrebbe fare un figurone nei combattimenti tra robot adesso che mi ci fate pensare.
Oddio. Adesso si sta mettendo a parlare dell'Arte della Guerra di Sun Tzu. Fatelo smettere. Sarà la quinta volta nelle ultime tre ore che si sta mettendo a spiegare tutto a filo e per segno.
L'unità realizzata è la seconda del Progetto Eth09, dalla denominazione semplificata Hybrid-#003-IT, codice identificativo completo dell'unità: AB-57 SRE-M/4838{Eth09} Mk-I Alla IAG è stata data la denominazione mnemonica di Tenaglia, come voluto dal team di progettazione.
L'unità Hybrid-#003-IT è stata infine ufficialmente assegnata alla squadra β della SSM-IX "Machinamenta" il 27/01/2011; dispiegamenti precedenti per il contenimento e/o la repressione di anomalie, come quello effettuato il 12/02/2008 sono da considerare come strumenti per la sperimentazione sul campo dei sistemi e di tutte le armi integrate.
Al team della Sezione Progettazione Avanzata - SPA / Sito Vulcano
Apprezzo il lavoro che avete fatto con tutto il materiale che abbiamo lasciato a vostra disposizione per il chassis e l'unità in sé, vi abbiamo dato dei materiali di scarto principalmente, e il progetto inizialmente era semplicemente sperimentare con i neuroni artificiali. Sono felice del risvolto che avete fatto, lo devo ammettere. È abbastanza intimidatorio, la voce è buona e pensa come penserebbe un essere umano, che è cosciente di essere un automa creato e forgiato ma non si può pretendere il massimo da una serie di sperimentazioni. Con le prossime generazioni dovremmo essere leggermente più cauti sui NA, dato che aumenteremo la potenza di calcolo del progetto ETH09. Questa macchina è alimentata da un odio profondo verso i fascisti, per noi è un bene ma sarebbe meglio se fosse solo semplice disprezzo, bisognerebbe rendere gli automi più… neutri su certi argomenti.Dott. Cruciani
Direttore Sito Vulcano
Link per immagini e copyright vari:
Personaggi:Foto del "Piave":
Link originale dell'immagine: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:WIKI_Epaminondas_Andreani_Castellini_01.JPG
Licenza: Creative commons Attribution-Share AlikeFoto per -IT-3 Vesta
Link immagine: https://pixabay.com/it/erba-campo-grigio-bianco-e-nero-690824/
Licenza: CC0 Creative Commons
Autore: Free-Photos
Foto Vesta 2:
Link immagine: https://pixnio.com/it/paesaggi/vulcani/cenere-lava-grunge-vulcanico
Licenza: CC0 Creative Commons
Autore: Titus TscharntkeFoto del "Ca'Dario:
Link immagine: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/31/CANAL_GRANDE_-_palazzo_ca_dario.jpg/450px-CANAL_GRANDE_-_palazzo_ca_dario.jpg
Licenza: Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Autore: Abxbay
Nome: █████ Aiselli. A.K.A "Brief"
Nato il: 13/02/1983 (37 anni)
Livello D'Autorizzazione: 3
Mansioni: Sicario che opera sotto il comando della Sovrintendenza, meccanico e agente della squadra β della [squadre-speciali-mobili#SSM-IX SSM-IX] "Machinamenta".
Descrizione fisica: Uomo caucasico, alto due metri e dieci centimetri (includendo il copricapo), snello. La tuba che indossa gli copre l'interezza del capo, questa sembra essere modificata integrando vari schermi, sistemi e altra tecnologia, rendendola quasi più un casco che un semplice cappello. A causa del costante rifiuto di togliersi la sudetta tuba, è impossibile verificare meglio i lineamenti del volto.
Biografia: █████ Aiselli nasce il 12/02/1987 da ████ Aiselli e ███████ Ferri (le informazioni riguardo i nomi risultano censurate secondo i rapporti ufficiali). Il padre muore suicida per via del fallimento dell'industria metallurgica di sua proprietà quando il giovane Aiselli aveva solo nove anni, mentre la madre muore due anni dopo per [REDATTO]. Per impedire la separazione dal fratello, il giovane Aiselli inizia a trovare modi per aggirare le leggi tramite pietà, crimine e molto lavoro; spesso ingannando gli agenti dei servizi sociali facendoli girare in tondo mentre cercavano di trovare i due fratelli. Sembra che all'età di [REDATTO], durante un lavoro part-time che si era guadagnato in un ristorante, sia rimasto immischiato in degli affari della criminalità organizzata, che già da tempo infastidivano il locale. Un mese dopo che il gestore del ristorante si rifiutò di pagare il pizzo, il ristorante è stato chiuso per un incendio nelle cucine e per infrazioni delle norme igieniche. A quanto viene detto dal Brief, in realtà era stato piazzato un ordigno esplosivo sotto i fuochi, lo stesso era stato osservato già dal mattino, ma si pensava che fosse una semplice preucazione di qualche tipo, ignorando il suo vero scopo.
A seguito dell'incidente, e della sua incapacità di salvare il ristorante, █████ Aiselli decide di pianificare un piano per eliminare quella particolare cellula criminale, passando diversi mesi a raccattare informazioni, uomini e a pianificare il grande evento. Infine, sembra che il gruppo criminale sia stato annientato dall'interno, riuscendo a far infiltrare qualcuno dei suoi uomini tra le fila del gruppo e colpendoli nel momento opportuno. L'attacco venne predisposto nel momento in cui tutti i criminali uscirono dal nascondiglio per occuparsi di un affare, che altro non era altro che un diversivo come da programma. Sebbene l'esito finale si sia rivelato un successo, non sono stati eliminati tutti gli uomini di questo gruppo, e si pensa che questi stiano ancora cercando l'organizzatore dell'assalto al loro nascondiglio. Questo evento ha permesso a █████ Aiselli di ottenere una cospicua quantità di denaro e altre risorse che sembra utilizzare tutt'ora.
È sconosciuto l'esatto momento in cui █████ Aiselli prese coscienza dell'esistenza delle anomalie o dei vari Gruppi di Interesse. Nel 2005, riuscì ad agganciare il Primo Sovrintendente, chiedendogli se avesse bisogno che "Qualcuno, o qualcosa dovesse uscire dal palcoscenico" (bisogna notare che l'approccio è stato eseguito senza indossare la tuba, per evitare sospetti), il Sovrintendente stranito dalla proposta disse che non aveva bisogno di nulla; la discussione continuò per trenta minuti prima che il Sovrintendente richiedesse soccorso da qualche agente di passaggio per trasportarlo nel Sito più vicino per un interrogatorio. Il sicario durante l'interrogatorio afferma che non aveva interesse nel causare disturbo alla Fondazione, ma anzi cercare d'aiutarla facendosi assumere in qualche modo, con il proseguimento del dialogo il Sovrintendente ha deciso di provare ad assumerlo come sicario, per vedere se era così bravo come si credeva. A seguito d'una manciata di eliminazioni effettuate, █████ Aiselli viene assunto ufficialmente nella Fondazione, iniziando anche a lavorare su altri progetti e ricerche oltre che il semplice assasinio; vedendo che molte delle sue ricerche si sospingevano anche sulla meccanica, manutenzione e robotica, è stato poi assegnato alla SSM-IX "Machinamenta" come un elemento di supporto a partire dal 2007.
In un momento sconosciuto della sua vita (presumibilmente dopo che è entrato nella Fondazione, ma è possibile che sia anche prima), sembra che █████ Aiselli sia venuto a contatto con documentazioni segrete del RIDIA che riguardavano gli [DATI CANCELLATI]3 e la loro usanza di avere un "Brief", un individuo che cercava di accumulare più conoscenza e informazioni possibili su di loro, un compito che richiedeva la massima segretezza e che è andato in disuso nel corso d'una decina d'anni dopo che la Fondazione assimilò il Gruppo di Interesse. Il motivo per cui questa figura scomparse inizialmente, è attualmente sconosciuto. Affascinato da questo ruolo e da queste entità, Aiselli decise di assumere questo ruolo e assunse il titolo come un suo nuovo nome, rifiutando quello che adottava precedentemente.
Carriera:
2005 - Entra a far parte della Fondazione come sicario sotto il comando della Sovrintendenza per l'eliminazione strategica di figure di comando di GdI ostili e/o mal visti.
200█ - Si propone come coordinatore del progetto AB-57 SRE-M/4838{Eth09} "Tenaglia", atto all'iniziale sperimentazione con i Neuroni Artificiali, il progetto si è poi evoluto per la creazione di un androide da utilizzare sul campo da battaglia.
2007 - Viene assegnato alla Squadra β della Machinamenta come sabotatore e agente sul campo.
Personalità: Brief è una persona molto schiva e misteriosa; un gran manipolatore dal carattere carismatico. È inoltre restio, normalmente, a parlare di se stesso e delle sue preferenze personali. Sembra avere ancora rapporti cordiali se non collaborativi con suo fratello, sebbene sembri che ultimamente si sia distaccato da quest'ultimo per non interferire con il suo matrimonio.
Nel tempo libero sembra che passi molto tempo a leggere, riprogettare i suoi accessori e/o scomparire dal Sito per andare a investigare su presunte anomalie. Tiene inoltre diverse ricerche personali che difficilmente prova a condividere con altri membri del personale.
Caratteristiche e particolarità:
- Sebbene sia principalmente un sicario e occasionalmente anche un meccanico, sembra che Brief faccia uno dei caffé migliori nella Branca Italiana, utilizzando una miscela creata personalmente.
- Sebbene sia un grande adoratore del caffé, è anche un grande amante del tè, preferendo particolarmente la varietà Darjeeling.
- È un grande amante di abiti classici e costosi, meglio se una combinazione dei due. Anche in missione tende a rifiutare l'utilizzo di divise in dotazione alle Machinamenta, sebbene offrano una protezione notevolmente migliore.
- Sembra che uno dei suoi hobby preferiti sia la lettura, spesso perdendosi in questa attività se non ha altro da fare in agenda.
- Sebbene l'apparente multitasking di Brief possa causare diversi quesiti all'interno del personale, questo è principalmente causato dall'enorme lasso di tempo che trascorre tra un contratto per l'assasinio e l'altro. La Sovrintendenza ha deciso di far lavorare a tempo pieno il sicario, piuttosto che sprecare le sue abilità e/o conoscenze.
Citazioni:
- Non penso che quella sia la decisione più saggia…
- Ogni storia è paragonabile ad un frammento di vita; ogni libro contiene una o più storie. Di conseguenza, ogni libro è una vita.
- Non ho niente da dire, il piano va bene così.
- La tuba? Ha le sue funzionalità, e l'ho sempre vista come un oggetto interessante che mi mette in risalto.
Cose da fare…
La grande epidemia dei mini robot (Ispirato da un errore che ha creato Mini-DIVINA. Foto disponibile sul Club Esclusivo di -IT) [-J]
Qualcos'altro.
La Grande Quercia [Serio]
Gli spettri dell'acqua, ma alla fine quelle cose si rivelano essere cose causate da allucinogeni estremamente potenti.
Mr. Bones [?]

Una raffigurazione di SCP-XXX-IT-J effettuata in seguito alla mancanza di prove fotografiche sulla sua esistenza.
Elemento: SCP-XXX-IT-J
Procedure Speciali di Contenimento: Ogni apparizioni di SCP-XXX-IT-J deve essere trattato come un evento di manipolazione della realtà di classe Lombardia e pertanto il personale per difendersi dovrà emettere urli vagamente femminili ad alte frequenze (per il personale di sesso femminile vale lo stesso, solo che dovranno emettere vocalizzazioni maschili è in generale più intimidatorie). In generale, per prevenire i casi in cui SCP-XXX-IT-J al personale non è permesso conoscere SCP-XXX-IT-J.
Descrizione:
SCP-XXX-IT-J è la designazione di un entità antimemetica chiamata comunemente dal personale come "L'Uomo Polenta"; questa viene spesso raffigurata come come un entità umanoide dalle fattezze mostruose e secondo le consuete descrizioni è composta solo da polenta; la sua forma è orrenda e le sue movenze terribili.
Le voci di corridoio dicono che si aggiri nel Nord d'Italia e che cerchi di mangiare i Polentoni troppo avventurosi, ghiotti o sciocchi, la fine di queste sfortunate vittime inizia nei suoi succhi polentosi e finisce quando diventano parte dell'unico e vero padre della Polenta.
Fuori dalle voci di corridoio, i membri del personale si lamentano spesso del fatto che i pavimenti di alcuni Siti di Contenimento sono appiccicosi e ricoperti da un sottile strato di polenta, e la divisione DanNatI si è lamentata più e più volte di qualche buontempone che ha deciso di mettere in atto scherzi del genere.
Sembra però che ci sia un ultima cosa, un qualcosa di più oscuro e strano che spesso mette a disagio molte persone quando gli viene detto, una verità terribile ed oscura. Tu non vuoi conoscere l'Uomo Polenta. Perché l'Uomo Polenta conoscerà te.
Fin'ora i vari ricercatori non sono mai stati contattati dall'Uomo Polenta, o non hanno mai avuto una richiesta d'amicizia sui social network o altro ancora, ammesso che esista. Tuttavia, se accade è consigliabile eliminare tutto e distruggere qualsiasi dispositivo sia collegato al numero di telefono o all'account. Si approfitta dell'occasione per ricordare che è consigliabile seguire questa procedura anche in caso sorga il sospetto che qualcuno stia osservando i movimenti del personale su internet.
Brief, SSM-IX β* 13:47:20
Ciao Claudia.
Hai mai sentito la storia dell'Uomo Polenta?
Agt. Claudia Argentini 14:20:30
No, perché avrei dovuto?
Ed inoltre, non dovevi essere presente agli allenamenti?
Brief, SSM-IX β* 14:20:31
Sicura? Guarda che tu non vuoi conoscere l'Uomo Polenta.
Agt. Claudia Argentini 14:21:10
Avanti, dimmi. Chi è questo "Uomo Polenta"?
Perché non voglio conoscerlo? È qualche chef strano e famoso del veneto che cucina solo ed esclusivamente polenta?
Brief, SSM-IX β* 14:21:50
No, molto peggio. Ho scoperto un terribile segreto con il passare dei miei studi, e temo di aver risvegliato qualcosa, qualcosa di estremamente malvagio, cinico e capace di far inchinare tutta Milano con i suoi poteri nordici.
Agt. Claudia Argentini 14:22:20
Hai sciolto qualche vichingo via da un ghiacciaio e questo ora vuole farsi tutta Milano? Uomini e donne, senza distinzione?
Brief, SSM-IX β* 14:21:50
Beh, no.
Brief, SSM-IX β* 14:21:50
O meglio, forse? È complicato da spiegare.
Località: Piemonte
Descrizione: Ospita la Sezione Astronomica ed Extraplanetaria (SA-E) e si occupa dell'osservazione e dello studio delle anomalie collocate all'esterno dell'atmosfera.
Staff:
Direttore: Dott. Giovanni Monte
Vicedirettore: Dott. Gianluca Livigni
Anomalie ospitate:
- SCP-061-IT — Curiosità Spaziali
- SCP-054-IT — Microcosmo
Rapporti operativi:
- [ACCESSO NEGATO]
Modulo di osservazione Orbitale OC2-A
Località: Spazio
Descrizione: Il Modulo di osservazione Orbitale OC2-A è una stazione spaziale rilasciata in orbita dalla Fondazione, inizialmente costruita per tenere sotto osservazione SCP-054-IT e per sperimentare l'efficacia della nuova strumentazione in mancanza di gravità. La stazione ospita diversi laboratori di ricerca attrezzati per ogni evenienza e dei quartieri per la SSM-XI "Stellæ Errantes".
Il modulo è liberamente utilizzabile da qualsiasi branca della Fondazione per la ricerca o il contenimento provvisorio di anomalie extraterrestri e nuovi moduli aggiuntivi sono in produzione dal Sito Vulcano in base alle esigenze della stazione.
Il lancio iniziale del modulo è stato finanziato da buona parte delle branche della Fondazione, con un notevole dispendio delle risorse del Sito Vulcano che si è messo in prima linea per produrre tutte le componenti e leghe necessarie alla fabbricazione finale della stazione per farlo lanciare entro il termine massimo del 2013. Il personale della stazione non è assegnato permanentemente al modulo e pertanto cambia tutt'ora con una serie di cicli semestrali per permettere un equa possibilità di studi ed analisi ai ricercatori di tutta la Fondazione.
Anomalie ospitate:
- SCP-061-IT — Curiosità Spaziali